Anche l’alcool e i distillati non sono impermeabili alle mode. Il distillato più in voga in questo momento è il gin, lo dimostrano le iniziative e prodotti legati al distillato alla base di alcuni dei più noti cocktail della storia della mixology, dal Dry Martini al Gin Tonic. A partire dal lancio da parte di Gordon’s del “Premium Pink”, un gin dal colore rosa che cavalca al contempo le recenti mode del gin e del rosa. Ma anche dall’uscita sul mercato di diversi gin analcolici come l’Herbi Virgin Gin, primo gin analcolico al mondo e della stessa linea dell’Herbi Gin uno dei più venduti in Danimarca. Ma su questo argomento risponde l’Italia con prodotti come il Diferente o il MeMento Gin.
L’ultima novità italiana in termini di gin è il RiXo Gin, un London Dry Gin di riso, sviluppato da Maurizio Bertaia, titolare e Giulia Pagnini, barlady del Bixtro di Robbio (PV), dove le risaie monopolizzano il panorama della provincia. Il prodotto è nato dalla volontà di unire la passione per il distillato, il locale ne conta 50 in carta, con un prodotto che parlasse la lingua del territorio. È nato così dalla collaborazione di Bertaia con Riso Gallo il Rixo, un gin alla cui base ci sono proprio due tipologie di riso: il Riso Gioiello Risi Preziosi e il Riso Gallo Aroma, insieme a loro altre 12 botaniche, tra cui oltre al ginepro, il coriandolo, il cardamomo, la cannella, il pepe lungo del bengala, la liquirizia, la camomilla, il calamo, la radice di irisrosmarino e altre tenute segrete dal produttore. Il Rixo Gin viene prodotto con metodo London Dry partendo da un alcool base di grano italiano che viene portato a una gradazione alcolica del 43%; le botaniche vengono lasciate in sospensione sul distillato ottenuto con sistema “Vapor infusion” per 24 ore, mentre il riso, diviso in percentuali precise, vi viene lasciato in infusione per 48 ore. Il gin viene prodotto in piccoli lotti per garantirne qualità e continuità. Il risultato finale è un gin dall’aroma fruttato e floreale e con sentore di grano, dove a prevalere sono le note del riso, della liquirizia e della camomilla persistenti anche nel finale.
Il Gin, non solo da bere. Il trasformismo di un distillato alla moda
Ma esulando dal mondo della mixology e al contempo partendo proprio dal Gin Tonic: e se non fosse solo un cocktail? Avreste mai pensato di poterlo spalmare su di una fetta di pane? Nonostante non sia ancora distribuita in Italia, l’ultima invenzione degli inglesi (chi se non loro) ha già fatto scalpore su Internet: La Marmellata al Gin Tonic. Ideata e messa in commercio dal sito di e-commerce Firebox, contiene zucchero, limone, chinino, acido citrico e ovviamente gin. Stando a quanto dichiarato dal produttore, il prodotto durante la cottura perde tutta sua componente alcolica mantenendo solo il gusto del cocktail. Le applicazioni potrebbero essere molteplici, dagli aperitivi per accompagnare un drink, magari proprio a base di gin, all’uso in pasticceria nella preparazione di dolci nuovi da proporre ai propri clienti; perché non tentarli con un muffin con gocce di marmellata al Gin Tonic?
Il relax in nome del gin
Altro prodotto figlio della moda del gin è The Gin spa, un centro benessere vicino Glasgow concepito dagli ideatori di Gin71, una catena di bar specializzati in cocktail con il gin, nata nel 2014 e presente nelle maggiori città scozzesi. Ovviamente nei trattamenti non viene usato direttamente il gin, ma l’ambiente lo richiama in tutto e per tutto, gli ospiti potranno immergersi in un’atmosfera creata ad hoc con candele al Gin Tonic e altri prodotti come saponi e creme ispirati al gin e a base di botaniche studiate dal fondatore e aromateripista Gail Bryden. Per gustare il distillato invece è necessario attendere la fine dei trattamenti, quando, al bar della The Gin Spa, verrà offerto un cocktail a base di gin, accompagnato in alcuni pacchetti premium anche da un veloce pasto a base di cereali.