Festeggiando il Margarita Day

Il 22 febbraio è il Margarita Day, inventato dall'appassionato Todd McCalla per celebrare il drink messicano più famoso al mondo le cui origini sono avvolte nella leggenda

Margarita Rita Hayworth
Il 22 febbraio è il Margarita Day, inventato da Todd McCalla per celebrare il drink messicano più famoso al mondo le cui origini sono avvolte nella leggenda

Todd McCalla ha creato il National Margarita Day tra il 2008 e il 2009. McCalla lavora nel settore Real Estate ed è di Nashville. Non ha niente a che fare con i bar, tranne per il fatto di averne visitati molteplici alla ricerca del suo sacro Graal alcolico. McCall è grande estimatore del drink messicano più popolare al mondo. Uno di noi per intenderci. Sulla scelta della data, 22 febbraio, McCalla non ha mai rilevato il perché. Di certo febbraio, dalle nostre parti, non è un mese da sogno per un drink che rimanda a sogni tropicali, a forme sinuose cosparse da creme abbronzanti, a un sorso di benessere dopo una giornata di calura estiva. Ma noi siamo noi e McCalla è McCalla. Bello sguardo e ventre allegro da Tequila è titolare di una pagina Facebook da quasi 150mila fan e il suo Margarita Day è ripreso da tante tv americane.

Sulle origini di questa meravigliosa creatura con Tequila, lime, bordatura di sale, Cointreau o Triple Sec (da The Major School of Bartending, pubblicato a Los Angeles nel 1937, sopra nell'edizione del 1952) si sono rincorse tante storie e leggende tutte accomunate da un comune denominatore declinato in più lingue: Margaret, Marguerite, Majorie, Margarita.

La prima persona cui sarebbe stato dedicato, in ordine cronologico, il drink è Marguerite Hemery cliente de Las Dos Republicas di Metamoros in Messico (anno 1935). Segue nel 1936 la storia di una cliente, anche lei Margarita, ospite del bartender Danny Negrete bartender dell’Hotel Garci-Crespo a Puebla. Continua nel 1938 con Carlos “Danny” Herrera che si dice abbia creato il cocktail per una showgirl di nome Majorie King. E arriviamo agli anni Quaranta con Enrique Bastate Gutierrez al banco del Foreign Club del Tijuana, dove apparve in tutta la sua magia Margarita Carmen Cansino, che sarà conosciuto nel mondo come Rita Hayworth. E potremmo andare avanti quasi all’infinito perché sulle origini del Margarita si sono sbizzarrite le cronache. Una delle storie più affascinanti racconta di Johnny Durlesser, barman al ristorante McHenry’s Tail o’ the Cock che, tra il 1936 e il 1937, si trova a tu per tu con Margaret Sames, ricca salottiera texana. La signora gli racconta di un drink bevuto in Messico e lui fa il patatrac. Il drink, di rimbalzo, si diffonde in tutte le località turistiche frequentate dai benestanti: Acapulco, Puerto Vallarta, Mazatlan. Col suo tipico bicchiere chiamato sombrero diventa una delle icone dell’escapismo esotico, una bandiera dell’americano in vacanza con camicia sgargiante come passe-partout, ombrellino multicolor e il portafoglio gonfio. Se volete ancora un pizzico di sale sul vostro sombrero non vi resta che seguire la prossima puntata della rubrica Cocktail Story. La trovate numero di marzo di Bargiornale.

 

 

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