Musica, miscelazione e una sana dose di orgoglio si combinano per realizzare un menu memorabile. Doriano Mancusi racconta la musica napoletana al suo Porto51 di Ischia, con una drink list celebrativa lanciata con una partnership ad altissimo contenuto artistico e nostalgico. Dieci cocktail per dieci canzoni napoletane “che anche il turista giapponese canterà in dialetto”, testimonianza della creatività ormai tipica del bar di Mancusi (e fratelli), che ha riaperto con il botto lo scorso 28 marzo.
«Avevo un paio di bozze di cocktail list ma non trovavo nulla che rispecchiasse l’anima del locale» racconta Mancusi, che insieme ai fratelli Maira, Miriano e Francesco è titolare anche dei bar Rena e Cocktelleria del Golfo (in società con Distillerie Aragonesi), sempre a Ischia. «Noi concettualmente abbiamo sempre spinto per menu che siano la nostra carta d’identità: lo scorso anno, per il Rena, avevamo una lista di “gelati da bere”, per dirne una». A questo genuino blocco del miscelatore si è accostato il Festival di Sanremo, che quest’anno ha parlato (o almeno fatto parlare) in dialetto napoletano come mai prima, grazie alla trascinante presenza di Geolier e le polemiche che hanno circondato non tanto le sue esibizioni, quanto le reazioni del pubblico a esse.
La miccia giusta
È stata la miccia giusta, con il supporto dell’head bartender Andrea Calise: «Siamo stati bombardati da servizi di cronaca e costume, ogni giorno, che parlavano del fenomeno Geolier: mi hanno fatto pensare che negli anni Ottanta e Novanta, Massimo Raineri e Nino d’Angelo cantavano in dialetto e gli spettatori partecipavano, altro che alzarsi e abbandonare l’arena, un gesto offensivo a dir poco».
Da qui la volontà di riportare in auge un altro festival, quello che forse rappresenta il settore più di ogni altro: il Festivalbar, icona delle estati anni Novanta-Duemila, che sulle richieste al jukebox fondava la propria ragione d’essere. Ci si è aggiunto anche un pizzico di cinema ed è stata l’apoteosi: «Ho visto il film Mixed by Erri ed è stato perfetto: il Jack Daniel’s, la storia incredibile dei Frattasio che sono fratelli come noi; loro mixavano cassette, io miscelo cocktail, per cui è stato naturale chiamare la nuova drink list di Porto51 Mixed by Dori».
Un’esperienza multisensoriale
E come ciliegina sulla torta, in occasione del lancio del nuovo menu, Mancusi è riuscito a portare proprio Mixed by Erri in console, con il supporto di Diageo, per un appuntamento dall’enorme riscontro di pubblico. Il nuovo menu del Porto51 si ispira a tempi di concertoni in piazza (la tappa di Napoli era un appuntamento imperdibile a Piazza del Plebiscito) e di tormentoni nelle cuffiette, che partivano dagli iconici walkman a cassetta ed è così che i cocktail vengono presentati: dieci cassette fatte registrare appositamente (i brani si possono raggiungere anche su Spotifiy tramite QR Code) e “servite” al tavolo con appositi walkman, insieme ai drink, per un’esperienza multisensoriale.
Le dieci canzoni per i dieci cocktail: Tu vuò fa l’Americano (twist sull’Americano), Comme facette mammeta ( twist sul Godmother con mela, fragola e cannella), ‘O sole mio con limoncello autoprodotto, Napule e’ (mille culur) con ghiaccio multicolore, Tammurriata nera (twist sul Negroni), Spusarizio ‘e marenaro (Twist sullo Champagne Cocktail), Cocorito (Tiki), ‘A città ‘e Pulecenella con bicchiere realizzato ad hoc con una maschera di Pulcinella, Palomm’ ‘e notte (twist sul Paloma con albicocche del Vesuvio), ‘Na tazzulella ‘e cafè (twist su Espresso Martini con moka).