È un’ondata di creatività e innovazione la nuova drink list che accompagna l’attesa riapertura del Connaught Bar di Londra, tra i templi mondiali della miscelazione e al secondo posto nella classifica di The World’s 50 Best Bars. Formae, questo il nome del nuovo menu, è frutto di un lungo lavoro di ricerca, che ha preso il via lo scorso gennaio, condotto dall’intero team del locale, guidato da Agostino Perrone, director of mixology e tra le maggiori personalità della bar industry internazionale, e Giorgio Bargiani, head mixologist. Una squadra, tra l’altro, quasi interamente italiana e appena premiata come Best International Bar Team agli Spirited Awards 2020 di Tales of the Cocktail.
Un lavoro di ricerca incentrato, appunto, sul concetto di forma e che trae ispirazione, innanzitutto, dalle forme architettoniche del Connaught Bar, ma che include molto di più. «Con la nuova drink list vogliamo esprimere e rendere onore all’essenza stessa del locale, raccontarlo nei suoi tratti di unicità – spiega a bargiornale.it Ago Perrone -. Un mondo fatto di forme architettoniche, ma anche e soprattutto dalle persone che ci sono dentro: noi del team e i clienti». La lista vuole quindi anche trasmettere l’evoluzione continua del processo creativo del team, sempre teso al rinnovamento, ma in modo proprio e originale, senza lasciarsi influenzare da mode e tendenze del momento, e il senso dell’ospitalità, quella magica esperienza che coinvolge tutti i sensi che il cliente vive quando varca la soglia del bar.
Da qui anche la scelta del titolo. «Quando abbiamo cominciato a lavorare sul nuovo menu ci siamo chiesti quale potesse essere l’idea che tenesse insieme tutto ciò e lo abbiamo trovato nel concetto di forma, perché in definitiva ciò che facciamo ogni giorno è dare una nostra forma a cocktail, a sapori, all’ospitalità – prosegue Perrone -. Il titolo che avevamo scelto inizialmente era “Shape”, ma poi abbiamo deciso di virare sulla parola latina “Formae”, che riteniamo esprima meglio il concetto e perché in fondo il Connaught Bar è molto legato a questa lingua, come si vede anche dal suo motto “Placere Placet”».
Tre sessioni, quindici nuovi cocktail
Concetto che la squadra ha trasformato nei nuovi 15 cocktail, ognuno dei quali accompagnato in carta da una breve presentazione che ne racconta ispirazione e il profilo di gusto, equamente suddivisi nelle sue tre sessioni, Equilibrium, Paradigm e Nebula, ognuna delle quali contiene una proposta analcolica.
La sessione Equilibrium richiama l’equilibrio fra forme e sapori, la capacità di mettere insieme gli opposti, quel mix di creatività e ricerca quasi scientifica che entrano in gioco nella creazione di un drink, raccontando così la parte più strutturata del bar, quella delle forme ben bilanciate.
Un esempio è Magnetum, che apre la sessione, dove i tradizionali whisky (Macallan 12) e sherry (Una Palmas Fino Sherry e Pedro Ximenez Sherry) si combinano con latte, ananas e note florali di bitter homemade alla lavanda. Un cocktail che offre diversi strati di fragranze e sapori che vengono poi fusi nel momento in cui si solleva lo strainer, appositamente creato per il suo servizio e incorporato nel cocktail, ispirato alla famosa porta di ingresso del Connaught Bar su Mount Street a Mayfair.
La sezione Paradigm esprime invece l’armonia che si stabilisce fra le forme architettoniche del bar e i suoi cocktail e vuole raccontare più in generale l’armonia che caratterizza l’atmosfera del Connaught, quel fare stare insieme, e bene, persone provenienti dalle più diverse parti del mondo e differenti per età e background. Tra i cinque drink di questo capitolo troviamo, per esempio, The Frames, un riferimento al pannello cubista in rovere del locale con il suo trattamento ruvido di argento platinato scintillante. Nel drink la combinazione classica di gin (N3 Gin,), vermouth (Martini Ambrato) e whisky (Dalmore 15) si miscela a succo di Sauvignon Blanc, fragranze di fave tonka e liquore di peperoncino di espelette che regala quell’intensità aromatica di sapori caldi e note speziate.
Oppure Voronoi, omaggio alle luci curve che sovrastano il bar, un cocktail dai colori vivaci preparato con Tapatio Tequila, Michoacan Mezcal, sherbet di lime e bacche timur, Cocchi Rosa Vermouth e bitter al pompelmo, e servito con un blocco di ghiaccio intagliato a mano in un’elegante coppa.
Conduce invece nella dimensione di irregolarità del Connaught Bar, ai suoi elementi più indefiniti ed enigmatici che più lasciano spazio all’immaginazione, e quindi alla parte sperimentale e irregolare dello stesso processo creativo dei drink, la sezione Nebula.
Esemplare è Bumblebee, “il calabrone”, ispirato a un grande specchio presente all’interno del bar, dalla funzione enigmatica, che nell’interpretazione fantasiosa del team è diventato un cespuglio sul quale vola l’insetto. Reinterpretazione del celebre Bramble, creato negli anni Ottanta da Dick Bradsel, il cocktail è preparato con Roku Gin, Haku vodka, infusa con lamponi, fragole, sale e pepe, aceto di vino, sciroppo di zucchero, champagne e distillato di fiori di ciliegio.
Oppure Flint, nato da una collaborazione con Remy Martin XO e preparato con il cognac miscelato con melone tropicale lattofermentato e soda botanica, il cui aroma erbaceo è accentuato da Chartreuse Verde. Drink che viene servito in un bicchiere realizzato appositamente dal ceramista Reiko Kaeno, un contenitore in ceramica dove la consistenza ruvida dell’esterno è armoniosamente contrastata da una superficie levigata all’interno, dipinta a mano con intricate pennellate bianche che evocano le scintille di una fiamma, quella della creatività che ha animato questa collaborazione e tutto il suo percorso, dalla bozza iniziale al risultato finale, attraverso una raffinata combinazione di elementi.
Non meno ricercati i drink analcolici della lista, come Pietra, che si trova nella sezione Paradigm, e costituisce un omaggio al marmo dei pavimenti della passerella che conduce dall’ingresso al famoso Martini Trolley, fatto con succo di Sauvignon Blanc, sciroppo di miele di osmanto e kombucha di ginseng e bergamotto, quest’ultimo in onore dei bitter aromatici del Martini Trolley stesso.
Un'esperienza da rivivere a casa con i drink da asporto
Ma nel nuovo menu troviamo anche due novità in bottiglia da asporto: il Connaught Martini e il Negroni.
«Li abbiamo inseriti per dare al cliente la possibilità di portare a casa un pezzo del nostro bar: in pratica, un ricordo liquido che richiamasse e rievocasse in parte l’esperienza che ha vissuto, proponendo il nostro Martini e un cocktail icona dell’aperitivo italiano, come il Negroni - spiega Perrone -. Ogni bottiglia contiene le dosi per due drink, già pronti da servire, preparati direttamente dai nostri bartender e curati in tutti i particolari, finanche l’etichetta, sempre dalla nostra squadra».
Grande protagonista dei due drink è il Connaught Gin, un gin in edizione limitata creato da Perrone e Bargiani nel 2018 per celebrare i 10 anni del locale, e interamente prodotto e distillato all’interno del Connaught Bar stesso. Gin che nel Connaught Martini si mescola a un blend di vermouth (uno extra dry, uno aromatico e uno dolce in parti uguali), che regala un bouquet aromatico più ricco, ed essenza di bergamotto, mentre nel Negroni a un blend di sweet vermouth e a un blend di bitter (Galliano L’aperitivo e Riserva Speciale Bitter Martini), completato da una nota aromatica apportata dall’olio essenziale di foglie di arancia.