Gli spirit premium guidano la crescita

Spirit

Sono stati i bar diurni a trainare la crescita delle vendite di alcolici dei grossisti nel canale bar. Lo rileva il nuovo osservatorio Tracking grossisti di Iri, che da quest’anno ha ampliato il panel di aziende distributrici coinvolte: le rilevazioni ora coinvolgono 250 tra i maggiori grossisti di bevande italiani. «Nel 2017 - afferma Mario Carbone, responsabile dell’osservatorio e business development manager di Iri Italia - le vendite di alcolici nel canale bar da parte dei grossisti sono aumentate del 6,3% a valore e del 4,5% a volume. Merito delle ottime performance registrate nei bar diurni». Questi ultimi infatti hanno registrato un +8,1% a valore e un +4,5% a volume, contro rispettivamente un +2,4% e un +0,7% del mondo della notte, che comprende bar serali e discoteche. «Gli acquisti dei gestori - commenta Carbone - si stanno progressivamente spostando verso i prodotti premium, che sono anche quelli sui quali i grossisti spingono maggiormente, sia in termini di supporto che di formazione». Qualificare la propria offerta, infatti, è per molti la strada maestra per puntare ad aumentare i propri margini.

Attenzione all'aperitivo

I bar diurni, soprattutto quelli multifunzionali, stanno sviluppando in misura maggiore rispetto al passato l’offerta legata al momento dell’aperitivo, che oggi da molti gestori è vissuto, molto più che in passato, come un’ulteriore possibilità di business: «La conseguenza - afferma Carbone - è che sta cambiando l’assortimento beverage di molti bar diurni: da una proposta focalizzata sui monodose, che peraltro restano un prodotto chiave per molti locali, verso una bottigliera pensata per la miscelazione».

Non a caso, nei bar diurni ci sono tre categorie di spirit che nel 2017 hanno registrato una crescita a doppia cifra (in valore): aperitivi alcolici e vermouth, white spirit e whisky.

Le prime due categorie - aperitivi alcolici più vermouth e white spirit - hanno fatto registrare le performance migliori, sia a volume che a valore,anche nel mondo della notte. Un risultato che ha ulteriormente rafforzato il loro primato di vendite nel mondo degli spirit: aperitivi alcolici e vermouth, infatti, sono la categoria più venduta nei bar diurni (quasi un terzo del totale  a valore) seguiti dai white spirit. Stessa classifica, ma a posizioni invertite, per il mondo della notte, dove i white spirit pesano il 27,1% del totale.

Il boom del gin

Volendo individuare tre protagonisti assoluti del 2017, la scelta cade su gin, vermouth e tequila. «L’enorme aumento di offerta di gin, sull’onda di una domanda in decisa crescita ha dato una spinta ulteriore alla categoria - afferma Carbone -, che nel 2017 nel canale bar ha chiuso con un incremento vicino al 30%». Una crescita che, soprattutto nel mondo della notte, è andata in parte a impattare sulle vendite di rum, che hanno registrato un’importante battuta d’arresto.

L’altro protagonista in ascesa dei white spirit è il tequila: anche per lo spirit messicano la crescita a valore è in doppia cifra sia nei bar diurni sia nel mondo della notte, contro una crescita a volume decisamente inferiore: un segnale che lo sforzo delle aziende importatrici verso una maggiore qualificazione dell’offerta è premiata dal mercato».

Il campione di crescita di casa nostra è il vermouth, protagonista di una rinascita culturale e produttiva. Anche se, non va dimenticato, anche il gin negli ultimi anni è diventato sempre più “tricolore”, con la nascita di decine di etichette made in Italy.

Inferiori al passato, invece, i risultati della vodka, cresciuta a valore nei bar diurni, ma in calo nel mondo della notte.

Spazio ai digestivi

La maggior attenzione al bere amaro si riscontra nei risultati di vendita positivi dei digestivi alcolici, sempre più protagonisti anche nel canale bar,dove pesano il 40% del totale delle vendite nel fuori casa a valore. Anche per loro si conferma un andamento migliore nel canale diurno rispetto a quello serale.

Unica nota stonata i ready to drink, che hanno registrato un crollo verticale. 

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