Prosegue la crescita sostenuta delle vendite di Gruppo Campari. A dirlo i numeri delle informazioni finanziarie aggiornate al 30 settembre, che confermano anche per il terzo trimestre dell’anno le ottime performance già registrate nel primo semestre (leggi Continuano a volare le vendite di Campari Group). Anche nei mesi di luglio, agosto e settembre le vendite hanno infatti registrato un incremento a valore a doppia cifra, +18,6% rispetto allo stesso periodo del 2021, anno già molto positivo, portando il totale dei primi nove mesi a superare i 2 miliardi di euro, in aumento del 27,3% sul periodo gennaio settembre del 2021.
La conseguenza di tale crescita è stata un forte aumento anche del margine operativo lordo rettificato, salito a 557,8 milioni dai 418 dei primi nove mesi del 2021, e quindi della marginalità passata dal 26,5% al 27,8%. Il Gruppo ha terminato i primi nove mesi del 2022 con un utile ante imposte rettificato di 483,3 milioni di euro.
«La solida performance delle vendite è proseguita durante la stagione chiave estiva, grazie alla dinamica molto positiva dei brand, alla continua forza del canale on-premise, alle condizioni meteorologiche favorevoli e all'impatto iniziale degli aumenti di prezzo – ha commentato in una nota Bob Kunze-Concewitz, chief executive officer di Gruppo Campari -. Guardando al resto del 2022, rimaniamo fiduciosi sulla dinamica positiva del business con la sovra performance dei nostri marchi chiave rispetto ai mercati di riferimento grazie alla forza dei brand. Dal punto di vista degli ordini di vendita, ci aspettiamo una normalizzazione del trend di crescita nell'ultimo trimestre che riflette il mix di vendita stagionale e le sfide a livello di supply chain in aree selezionate. Allo stesso tempo, la volatilità e l'incertezza persistono a causa della pandemia in corso, delle tensioni geopolitiche e dell'elevata pressione inflazionistica, quest'ultima mitigabile da incrementi di prezzo».
Forte cresita per Aperol e Campari
Andando a guardare le performace dei brand nei primi 9 mesi, quelli a priorità globale (pari al 60% del totale) hanno registrato una crescita a livello organico del 21,2%. In particolare, molto positivo l’andamento di Aperol, cresciuto +31,4%, grazie ai mercati principali come Italia (+25,5%), Germania (+35,4%), Stati Uniti (+56,7%), Spagna (+100,8%), Francia (+29,4%) e Regno Unito (+21,6%), e in tutti gli altri mercati chiave. Altrettanto positivo l’andamento delle vendite di Campari, incrementate del 29,9% (+26 nel terzo trimestre), trainato dal mercato italiano (+34,1%), che resta il principale per il marchio, ma anche dagli ottimi risultati ottenuti negli Stati Uniti, Brasile, Giamaica, Nigeria, Argentina, Global Travel Retail e Spagna. Il brand inoltre continua a beneficiare del trend della mixology a casa e del riposizionamento di prezzo in rialzo.
Sostenuta anche la crescita di Wild Turkey, +22,1%, con un'accelerazione nel terzo trimestre, principalmente grazie al mercato principale degli Stati Uniti e alla Corea del Sud, e del portafoglio di rum giamaicani, +16,4%, grazie a Giamaica, Nuova Zelanda e Messico. Bene è andato Grand Marnier, per via della crescita in Canada, Francia e Global Travel Retail, che ha più che compensato la debole performance nel mercato principale degli Stati Uniti, influenzata dalle limitazioni sul vetro e sulla logistica. In controtendenza le vendite di Skyy, calate del 3,7%, principalmente a causa di Stati Uniti e Cina, calo in parte mitigato dagli altri mercati internazionali.
Espolòn corre negli Usa, Crodino in Italia
Molto positivi i risultati dei brand a priorità regionale (pari al 24% del totale) che nel complesso hanno registrato un +23,5%. Da segnalare in questa categoria la crescita a doppia cifra (32%) di Espolòn, con un'accelerazione nel terzo trimestre (+53,9%), grazie al mercato Usa, e di Crodino, in questo caso grazie alla forte crescita nel mercato principale, l’Italia, e nei mercati più recenti, e The GlenGrant, grazie alla premiumisation del portafoglio. Buono l’incremento delle specialty italiane, i vermouth e gli spumanti (Cinzano, Mondoro e Riccadonna) e Aperol Spritz ready-to-enjoy. In lieve calo Magnum Tonic, a causa delle continue difficoltà di approvvigionamento.
Continuano a crescere anche i marchi locali
Meno spettacolare, ma sempre ottima, la performance dei marchi a priorità locale (pari al 8% del totale), con le vendite salite del 7,2%. Tra questi i migliori risultati sono stati ottenuti da Campari Soda, Skyy ready-to-drink e Cabo Wabo. Stabile invece Wild Turkey ready-to-drink, frenato dai problemi logistici legati alle spedizioni transoceaniche verso l’Australia, mentre X-Rated ha riscontrato un lieve calo in seguito alla performance debole in Cina a sua volta generata dai ripetuti lockdown per la pandemia che si sono verificati nel Paese.