Dopo il lancio del 2020 di House of Cocktail, i cocktail artigianali premiscelati in bottiglietta (leggi House of Cocktail, il servizio di drink delivery di Naty’s per i locali), Naty’s continua ad ampliare i confini della miscelazione ai locali che non hanno un bartender con un nuovo progetto. Il nuovo progetto si chiama Hoc cocktail: una linea di drink sempre premiscelati, ma da servire alla spina.
Creata dal team di ricerca e sviluppo dell’azienda milanese, con un team di bartender, e realizzata utilizzando distillati, spirit e altri ingredienti premium, la linea Hoc cocktail conta al momento tre referenze, tutti super classici di grande tendenza: Spritz (alc 9,5% in vol), preparato con Aperol, prosecco e seltz, Gin Tonic (alc 8,5% in vol), fatto con dry gin miscelato con tonica Indian, e Paloma (alc 8,5% in vol), fatto con tequila 100% agave, succo di lime e soda al pompelmo.
I cocktail sono forniti in fusti Polykeg di ultima generazione, con sacca alimentare per una migliore protezione del contenuto, con baionetta tipo “S”, un sistema facile e veloce da mettere in opera, compatibile con i normali spillatori e che garantisce la corretta spillatura, evitando schiuma eccessiva e perdita di prodotto. I fusti, tutti da 20 l, hanno una shelf life di 18 mesi, mentre una volta aperto la durata è di 30 giorni.
Una formula vantaggiosa
La nuova proposta di Naty’s guarda a tutti i locali che non hanno un professionista della miscelazione nel loro team e che vogliono offrire ai clienti drink fatti a regola d’arte e di qualità sempre costante, ma non solo. I drink alla spina sono una soluzione valida anche per affrontare serate con alta affluenza di clienti, permettendo di velocizzare e snellire il servizio, o per presidiare eventi, catering, mostre, concerti, così come per le realtà della ristorazione o le pizzerie, dove l'abbinamento con i drink è in crescita.cocktail premiscelati
La formula infatti vantaggiosa sotto diversi aspetti. A partire dalla costanza sia nella qualità dell’offerta sia nel prezzo sia nella resa. A questo proposito, l’azienda ha calcolato, per esempio per lo Sptitz, che servendo nella dose consigliata di 18 cl, da ogni fusto si ottengono 111 drink. A questo si aggiunge la praticità logistica, in quanto la gestione delle scorte è la stessa di quella delle birre. Inoltre, permette di razionalizzare sui costi di personale e materie prime, oltre che su tempi di preparazione e spazi sia sul bancone sia nel magazzino.