La descrivono come «l’esperienza gastronomica più eccitante al mondo» e probabilmente c’è un pizzico di presunzione in questo. Però effettivamente nel campo delle esperienze immersive e multi-sensoriali, le sedie che camminano e che ti portano da una stanza all’altra ad ogni cambio di portata hanno poca concorrenza in fatto di originalità. Stiamo parlando di Eatrenalin, ristorante situato all’interno dell’Europa-Park Resort, che altro non è che la parte alberghiera dell’omonimo parco di divertimenti tedesco, situato a Rust, vicino Friburgo.
È uno dei maggiori parchi nel suo genere in Europa, secondo per numero di visitatori solo a Disneyland Paris, ed è proprio in questo contesto che è stata pensata questa esperienza da “rollercoaster” gastronomico. Raccontano, infatti, che ai due fondatori, Oliver Altherr e Thomas Mack, l’idea sia venuta proprio durante una visita al Voletarium dell’Europa-Park, dove si possono sorvolare i paesi europei: in poche parole, perché non perché non combinare un viaggio del genere con una cucina fine dining? Il nome è quindi una crasi delle parole Eat (mangiare) e Adrenalin (adrenalina).
Le opzioni (e i prezzi, da un minimo di 255 euro a persona) sono diverse e vanno da una cena da otto portate a versioni più luxury, come quella con l’abbinamento vini o ancor con il pairing con lo champagne, con la partnership della maison Laurent Perrier. E ovviamente si può anche pernottare nel resort. Poi c’è la lounge, il dj-set del dopo cena e il cocktail bar: insomma, ce n’è per tutti, a tutte le ore.
Il percorso gastronomico di Eatrenalin porta (fisicamente, visto che l’ospite è seduto sulle floating chair) ad assaggiare un susseguirsi di piatti da alta cucina, in ambienti sempre diversi, con suoni e videoinstallazioni che coinvolgono gli altri sensi. In cucina troviamo i giovani e promettenti chef Juliana Clementz e Ties van Oosten: austriaca lei, più concentrata sul reparto pasticceria, olandese lui, impegnato più nel salato, ma entrambi reduci da diverse esperienze stellate.
Il commento di qualcuno? Sembra di stare nel film “The menu”. Spoiler: alla fine non muore nessuno.