Cocktail e musica è il binomio vincente che anima le serate del Gradisca Cafè, lo street bar con la passione per la miscelazione di qualità che sorge in Piazza delle Erbe, epicentro della movida notturna genovese. Un legame che diventa ancora più indissolubile con la nuova drink list tutta da ascoltare, oltre che da gustare, e che scandirà il ritmo del locale fino a fine anno.
Nascono infatti da spunti e suggestioni musicali i 13 signature creati da Giulio Tabaletti (a sinistra nella foto in apertura) e Andrea Tomasi (a destra nella foto in apertura), i due bartender e fondatori del locale, che compongono la prima parte della carta, Gradisca Sound System, ognuno dei quali accompagnato anche dal titolo e dal nome della canzone che lo ha ispirato. Ma non solo. Perché la nuova drink list è anche interattiva: realizzata in collaborazione con Spotify, il servizio di streaming musicale on demand, la carta per ogni drink riporta anche un codice Uri scannerizzabile tramite l’app dallo smartphone del cliente che così, mentre degusta il cocktail, può ascoltare il brano a questo collegato.
Operazione ripetuta anche per la sezione Oldies but Goldies che invece raccoglie una selezione di classici contemporanei, anche questi abbinati a un brano che solitamente si richiama alla città o al paese nel quale i drink è stato creato. Ne nascono così due vere e proprie playlist, che spaziano tra i diversi generi musicali e raccolgono grandi classici, alcune delle canzoni più amate dai due bartender o dai loro clienti o brani di musicisti amici, che ampliano l’esperienza degustativa dei cocktail, arricchendola anche dell’aspetto sonoro, elemento abbastanza inconsueto per i drink. Ma ad ampliarsi è anche l’esperienza stessa che si ha del locale, in quanto le playlist sono interamente scaricabili e il cliente può ascoltarle in qualsiasi luogo e momento, restando in compagnia del Gradisca Cafè anche quando non è suo ospite.
I nuovi signature sono frutto di un lungo e appassionato lavoro di ricerca finalizzato a coniugare ricercatezza della proposta con la velocità di preparazione, indispensabile per un locale dove la qualità e grandi volumi procedono insieme. La prima si riflette nell’attenzione alla qualità degli ingredienti, tra i quali anche diversi spirit bio, e nella loro lavorazione con le più diverse tecniche della miscelazione contemporanea per dar vita a preparazioni homemade pronte all’uso, il tutto ottimizzando al massimo l’utilizzo delle materie prime, in perfetta simbiosi con la cucina, per evitare sprechi.
Concetti riassunti alla perfezione, ad esempio, in Breakfast in America, ispirato all’omonimo brano del 1979 dei Supertramp, nel quale i due bartender hanno voluto tradurre in forma liquida un full American breakfast. Fedele a questo obiettivo, il drink è realizzato con boubon infuso al bacon, Hendrick’s gin infuso con acqua di pomodoro, sciroppo d’acero, heavy cream, per dare più consistenza alla texure, e acquafaba, ovvero l’acqua di conserva dei ceci, utilizzata come parte proteica del cocktail al posto di un uovo crudo.
Un altro esempio è Socialismo Tropicale, che prende spunto dall’omonima canzone della band bolognese Lo Stato Sociale, drink in stile tiki che unisce elementi esotici e suggestioni provenienti dall’ex area sovietica, a partire dalla mug nella quale è servito, fatta come una matrioska russa, e preparato con una base insolita per questa tipologia di drink quale Crafter’s flower gin miscelata con rhum agricole della Martinica Castelmore, falernum, succo di limone e succo d’arancia. O, ancora, Dis Topic Mule, ispirato a We don’t need another hero di Tina Turner, con Hendrick’s gin infuso con barbabietola saltata nel burro, ginger beer, succo di limone e zucchero, oppure Air Jamaica, ispirato a Miss Jamaica di Jimmy Cliff, e che propone un viaggio di sapori tra Centro e Sud America attraverso gli ingredienti che lo compongono: Cachaca Do Pontal bio, per il Brasile, il rum giamaicano Blacwell per la Giamaica, sciroppo d’agave per il Messico, Amargo Churgo, per il Perù, completato infine da succo di lime e creme de violette.
Interessante anche la selezione di cocktail della sezione Oldies but Goldies, dove insieme a classici come Aviation, accompagnato dalle note di Searching for a new day di Sharon Jones & The Dap-Kings, o al Mai Tai, abbinato all’hip hop di 93 ‘til Infinity dei Souls of Mischief, i due bartender hanno inserito classici contemporanei come Breakfast Martini, drink icona di Salvatore The Maestro Calabrese, abbinato a Madness dei Muse, o il loro Negroni Superbo, originale rivisitazione del classico aperitivo preparata con Mil gin, Campari e Hippocras Commendae (vino dolcificato e aromatizzato con cannella e zenzero), guarnito con una foglia di basilico: un best seller del Gradisca Cafè, sulla cresta dell’onda ormai da 5 anni, da gustare con le note di Non potrei mai dei Fast Animals and Slow Kids, la canzone preferita del duo.
Buona da gustare, affascinate da ascoltare, la nuova drink list è anche accattivante da vedere, grazie al lavoro del brand designer Simone Costigliolo, cofondatore dello studio Vivo Adv, che ne ha curato la veste grafica, creando per ogni drink un diverso logo con il suo nome.