La nuova drink list del Bob Milano racconta la storia della mixology

Bob Milano
Otto signature firmati dall'head bartender Cesar Araujo e ispirati ad altrettanti classici del pre-proibizionismo, incorniciati in una spy story by Diego Ferrari compongono il menu del cocktail bar nel cuore del quartiere Isola. L'inizio di un viaggio nella storia della mixology che proseguirà nei prossimi due anni

Cocktail classici, viaggi nel tempo, avventure, il tutto incastonato all’interno di un’avvincente spy story. È la nuova drink list del Bob Milano, locale del gruppo Chinese Box dei fratelli Luca e Michele Hu, nel cuore del quartiere Isola e tra i punti di riferimento per la mixology sotto la Madonnina.

Il nuovo menu, Volume 1/4, presenta otto signature creati dall’head bartender Cesar Araujo e incorniciati in quattro racconti originali scritti per l’occasione da un altro nome di punta del panorama bartending e della bar industry, Diego Ferrari, che con la scrittura ha una certa dimestichezza, essendo anche autore di un libro di successo sui cocktail low e no alcol.

Come fa intuire il nome, la nuova drink list è solo la prima parte di un progetto più ampio, un viaggio tra mixology, arte e culture del mondo strutturato in quattro volumi, che usciranno nell’arco di due anni, quindi uno ogni sei mesi. Un vero e proprio cocktail program ideato da Arujio per condurre gli ospiti alla scoperta della storia della miscelazione, con ogni volume che ne approfondisce e racconta una specifica era, con questo primo volume dedicato ai drink del pre-proibizionismo, toccando il periodo che va tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.

Un racconto liquido e scritto

Un racconto che si snoda su un doppio piano, quello liquido e quello scritto, ben intrecciati tra loro. Dove il primo è rappresentato dalle creazioni dell’head bartender, «drink ispirati a classici del periodo che trattiamo, dei quali manteniamo la struttura aromatica, ma reinterpretandoli con un tocco di contemporaneità e di sperimentazione, giocando sulla lavorazione degli ingredienti e le tecniche di preparazione», racconta Arujio a bargiornale.it.

Il secondo dai racconti scritti da Ferrari, dove fatti e personaggi reali del periodo storico di nascita dei classici si intrecciano con avventure e personaggi di fantasia, andando a creare i vari capitoli di un racconto dalla trama di una spy story che vede i bartender agire nei panni di speciali agenti segreti. A completare il tutto il supporto grafico e creativo di Cecilia De Conti e dello Studio Maigiu.

Una spy story per cornice

Leggendo la nuova drink list si scopre infatti che Araujo, Luca Hu e Ferrari sono agenti della J-TISBA (Jerry Thomas International Security Bartender Association), un’agenzia segreta internazionale, fondata addirittura dal Professore, Jerry Thomas, che da oltre un secolo arruola bartender in giro per il mondo con lo scopo di prevenire e salvaguardare la sicurezza della nostra storia temporale. Un’idea nata dalla considerazione che, grazie alla loro professione, barman, chef e camerieri sono i soli, in alcune situazioni critiche per l’umanità, a poter avvicinarsi senza destare sospetti a capi di stato o altre importanti personalità, avendo così l’opportunità di ascoltare e aiutare questi personaggi intervenendo nei momenti cruciali.

In ogni avventura, Araujo, l’agente Bob, dovrà dunque portare a termine una missione, viaggiando nel tempo, grazie a una speciale ventiquattrore, scoprendo e assaggiando i drink che hanno fatto la storia della miscelazione e che ispirano i signature del menu del Bob.

«Un espediente che ci permette di raccontare in modo nuovo e coinvolgente per gli ospiti ma anche per il nostro staff di sala i grandi classici e la loro storia – spiega l’head bartender -. In questo modo, grazie alla sinergia tra cocktail e i racconti di Diego, si percorre un viaggio che tocca alcune delle principali tappe della cultura del bere miscelato e che in forma divertente e leggera fornisce importanti informazioni sulla sua storia».

Il primo volume

Così il primo racconto del primo volume conduce alla scoperta del Siren of The Summer, ispirato al Floradora e preparato con Ginarte, tintura di zenzero, cordial ai lamponi e tè lapsang, tonica PercentoLab, e del San Blas, un Gimlet ma a base di Espolon Tequila Blanco, con Humo (liquore al peperoncino Cipotle), cordial di guava, reso più beverino dalla tecnica di carbonatazione.

Il secondo racconto accompagna al Pisco Punch di Duncan Nicol e al Ramos Fizz di Henry Charles Ramos: del primo viene fornita un’interpretazione “speziata” con Toro Mata, a base di Pisco 1615 Quebranta, cordial mais viola, tintura di pepe Sichuan; del secondo una versione aromatica con note affumicate con Imperial, preparato con Altamura Vodka, Adriatico Bianco, orzata di cocco tostato, yogurt alla vaniglia.

Si prosegue con Ninny, versione del Negroni preparata con Bulldog Gin, Campari ridistillato, Vermouth del Professore Classico, fragole e caffè, e M&M, un Julep con Santa Teresa Solera Rum, menta, soda alla mela e CO2.

Infine, con il quarto racconto vengono presentati Jeuval, fatto con Vecchia Romagna Riserva Tre Botti, Amaro Montenegro ridistillato, Verjus, ispirato al Crusta, il primo cocktail con appunto la crusta, creato da Joseph Santini a metà Ottocento nel suo locale a new Orleans, e Gold Roger, cocktail Manhattan style con Wild Turkey 101, Vermouth del Professore, fave di cacao e cardamomo.

I prossimi volumi

Il viaggio del Bob Milano nella storia della miscelazione proseguirà con l’uscita fra sei mesi del secondo volume dedicato agli anni del Proibizionismo, per approfondire la miscelazione nelle varie aree del mondo, dalla Cuba dei Cantineros all’Europa, passando per il Messico. Con il terzo volume si passa agli anni Ottanta/Novanta con le discoteche e i cocktail contemporanei. Chiude il progetto il quarto volume che celebra un evento cruciale per la miscelazione e la bar industry contemporanea: l’apertura a New York il 31 dicembre 1999 del Milk & Honey di Sasha Petraske, locale e bartender che hanno trasformato la cultura del bere nella cultura del bere bene, mettendo al centro la qualità del prodotto e degli ingredienti, l’attenzione al servizio e il culto dell’ospitalità.

Le altre sezioni del menu

Tornando alla nuova drink list, in apertura una rosa dei venti con quattro punti cardinali (Sour, After-dinner, Bitter, Aperitivo) aiuta a orientare il gusto dell’ospite, mentre la proposta drink è completata dalle sezioni Old Fashioned e Whiskey Sour. E dalla Whisky Experience con protagoniste le referenze Triple Mash, Bonded e Single Barrel di Jack Daniel’s e il Woodford Reserve Bourbon, quest’ultima parte del progetto di ricerca e conoscenza portato avanti dal Bob Milano sul whiskey americano, altro campo nel quale il locale vuole porsi come riferimento sulla scena milanese. Non mancano, infine, i drink low e free alcol e una selezione di 10 grandi classici.

Food: un viaggio tra Oriente e Mediterraneo

Complemento ai cocktail, l’offerta food firmata dallo chef Enzo Metastasio, anche questa rinnovata con l’intento di proporre un viaggio tra Oriente e Mediterraneo. Ai classici Bao e Dumplings, interpretati in chiave moderna e con ricerca di materie prime e accostamenti inediti, si aggiunge una selezione di Consigli dello Chef che raccontano un’idea di cucina dove la tradizione asiatica si sposa con sapori più vicini alla cultura occidentale. Ne sono un esempio proposte come il Petto di anatra arrosto, rapa bianca fermentata, salsa tamarindo affumicata, i Noodles con frutti di mare, salsa yakisoba, olio di gamberi, il Tonno rosso scottato con melanzana al miso, salsa umeboshi e miele.

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