La squadra di Moebius ci riprova con Lubna: il nuovo listening restaurant bar in zona Fondazione Prada

Una storia di rigenerazione urbana di un ex sito industriale, che rivive grazie al progetto culturale dei quattro soci, capitanati da Lorenzo Querci

Una nuova location con spazio eventi e galleria d’arte destinata a illuminare Milano con la sua luce riflessa, quella della stella (Michelin) che è di recente caduta sul Moebius, la cui squadra vincente torna con una nuova apertura, Lubna, che farà di sicuro parlare di sé. Il nuovo Listening Restaurant Bar è all'interno di una zona di rigenerazione urbana a pochi passi da Porta Romana, Fondazione Prada e Fondazione Ica. «Un progetto che parla di una Milano nuova, quella del futuro, che conserva la solennità della sua storia e al tempo stesso lo slancio all’innovazione e al continuo rinnovamento della città e del suo stile di vita», spiegano Alberto Querci, Francesco Sicilia, Lorenzo Querci e Natascia Milia, soci e fondatori di questa nuova impresa dal forte taglio culturale e artistico. Chi proviene dal mondo della ristorazione, chi dall’organizzazione di eventi: sono professionisti che hanno unito le loro forze per creare un luogo inaspettato.

L'idea è quella di riportare alla vita a un’area urbana di circa 3000 mq (nei primi del Novecento era un deposito di ossigeno), restituendola alla città, dopo decenni di abbandono e degrado. A occuparsi del progetto di recupero, architettonico e al tempo stesso urbano, lo studio q-bic di Firenze, a cui è stato affidato il compito di trasformare il sito industriale in un luogo multifunzionale. La nuova area si sviluppa intorno a una piazza trapezoidale, di circa 1200 m2, che connette tre distinte funzioni: l’area eventi Magma, il listening restaurant bar Lubna e la galleria d’arte Scaramouche. 

Aperto tutte le sere dal mercoledì alla domenica, è Lubna il luogo fisico in cui ritrovarsi, una piazza nella piazza, con la sua forma architettonica semicircolare. La grande sala è dominata dai toni scuri, dal cemento e dal ferro e da un unico grande bancone lungo 15 metri che riunisce postazione cocktail, cucina a vista e tavolo a cui accomodarsi. Nasce come spazio ibrido in cui mangiare, bere, ascoltare musica. A firmare la proposta, la coppia vincente di Moebius, lo chef Enrico Croatti, nuova Stella Michelin 2025, e il bar manager Giovanni Allario, fautore della scalata del locale nell’ultima  prestigiosa classifica The World’s 50 Best Bars (38° posizione 2024) e Top 500 Bars (41° posizione 2024).
Come nel caso del Moebius, il nome si ispira al mondo dei fumetti e a una figura giovane, sensuale. La proposta ha una forte connotazione, in cui la parte food curata dallo chef stellato va a riprendere le sue origini romagnole e trae forza propulsiva dal fuoco della griglia. E la griglia è protagonista anche della carta cocktail pensata da Allario, che ha sviluppato un'intera sezione di miscelati che lavorano sul passaggio in griglia di ingredienti freschi. «Cocktail che escono dalla struttura classica e si focalizzano più sull’esperienza aromatica tesa a sorprendere il cliente», spiega il bar manager (di Moebius e ora anche di Lubna). Spazio quindi ad affumicatura, cottura o ingredienti bruciati, che diventano protagonisti del drink, con estrazioni come quella di olio al carbone, banane bruciate, rosmarino scottato. A questo si aggiunge la categoria degli highball, long drink che strizzano l'occhio alla recente onda lunga del low alcohol e che ambiscono a diventare un perfetto pairing per i piatti della cucina di Croatti.

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