Luca Bruni pigliatutto: suo anche il titolo alla Diageo World Class

Diageo world Class 2024
Il bartender di Rieti aveva già trionfato alla global di Montenegro poche settimane fa. Volerà in Cina per la finale mondiale

Un bartender sul… rooftop d’Italia: Luca Bruni è il nuovo campione italiano di Diageo World Class, al termine di una finale di altissimo livello tenutasi a I Mirador, rooftop del 21 House of Stories di Milano supervisionato dal mitico Franco "Tucci" Ponti. Tre prove caldissime (temperature proibitive durante il pomeriggio) e di rara profondità, condite dalla tradizionale Speed Round (sei cocktail classici da miscelare nel minor tempo possibile, mantenendo qualità ed estetica) che Bruni ha chiuso poco oltre i quattro minuti.

Creatività, metodo e mentalità

Superati gli altri due finalisti Vincenzo Pagliara di Laboratorio Folkloristico (Pomigliano d'Arco) e Dario Comis del Wisdomless (Roma). Serratissima la sequela di quattro esibizioni che ha visto la creatività dei partecipanti ispirarsi ai temi che Diageo aveva proposto, tutte caratterizzate da un’importante percentuale di storytelling necessario. «Un sogno che si realizza» commenta Bruni, «dopo un percorso fatto di singoli mattoni, sacrificio e passione, perché la creatività non basta senza metodo e mentalità. Un’esperienza che ha portato anche amicizie e un confronto con me stesso, per uscire dalla mia comfort zone».

Le prove

Davanti alla giuria composta da Giulia Cuccurullo (Artesian Bar Londra), Claudio Perinelli (The Soda Jerk Verona), Giacomo Giannotti (Paradiso Barcellona) e Michele Filip (campione World Class Italia 2023), esordio con la Pour Amour, sfida incentrata su Don Julio Tequila per cui era necessario costruire un drink che fungesse da lettera d'amore per l'essere umano (Craft) e un altro dedicato alla Terra (Land). Bruni ha proposto Trait d'union (Tequila Don Julio Blanco e community cordial fatto di albicocca, basilico, limone e marsala secco in milkwash con yogurt) e Triangle Margarita (Tequila Don Julio Blanco e 3D Orange Cordial, con oleo saccharum di arancia, succo di arancia chiarificato e cqua ai fiori di arancio), servito su un prisma di cristallo che funge da conduttore di temperatura ma non diluitore.

La sfida Shanghai Biography richiedeva invece di ispirarsi alla metropoli cinese che ospiterà la finale mondiale 2024, traducendone in liquido le peculiarità, i sapori e le tradizioni, scegliendo tra temi come Arte, Storia, Musica: Bruni ha virato su un classico, il concetto di yin e yang, realizzando un cocktail dalla doppia consistenza, ricco di contaminazione e per certi versi innovazione: Yin con Zacapa23, sherry mix, tintura alle spezie cinesi, e Yang con Ketel One Vodka, cordiale di riso e limone, aceto di riso.

Dopo la Speed Round è stata la volta della Johnnie Walker Disco, sfida che richiedeva di riportare in auge i leggendari Disco Cocktails con l’aiuto dell’iconico marchio di whisky del portfolio Diageo: Golden Hour è il drink che ha consegnato il successo a Bruni, sulle note dei Bee Gees, con Johnnie Walker Black Label e una Golden Cola (Falernum, Guinness chiarificata, liquore alla nocciola, golden syrup e golden glitter).

La formula vincente: messaggio, studio, semplicità

Bruni conferma così un momento di forma smagliante, che lo aveva già visto trionfare alla finale globale di The Vero Bartender (leggi A Luca Bruni il titolo di The Vero Bartender Global): «Sono stati mesi intensi, che hanno richiesto sacrifici sia a me che al mio team, che mi ha supportato nel corso di tutte le trasferte e il tempo che mi è stato necessario». Quali i segreti nella preparazione per una gara? «Avere un messaggio forte da trasmettere e uno studio approfondito di ingredienti e dinamiche gustative. È fondamentale trovare argomenti in cui mi identifico, così che la performance sia mia, personale». Per lui adesso le finali mondiali della Diageo World Class, che si terranno a Shanghai in settembre: «Porterò italianità, coinvolgimento, interazione e soprattutto semplicità: un cocktail può essere complesso ma deve essere recepito con leggerezza. E poi le persone: le idee che porterò a Shanghai saranno frutto del contributo della community italiana. Non rappresenterò solo me stesso, ma tutti i membri del nostro settore».

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