Mixology e arte fotografica nel nuovo menu del Convivium Bar

Convivium Bar Paolo Sanna
Paolo Sanna, bar director del Convivium Bar
La nuova drink list, in collaborazione con Campari, è un'opera d'arte e una sinfonia per i sensi e propone 10 signature, a base di ingredienti territoriali, creati dal bar manager Paolo Sanna accompagnati dalle interpretazioni fotografica di Sara Rossatelli

Mettere il territorio in un bicchiere è la filosofia che anima il Convivium Bar, inaugurato lo scorso anno nel cuore di Relais & Châteaux Monaci delle Terre Nere, che a sua volta sorge in una tenuta di 25 ettari alle pendici dell’Etna. Un progetto ambizioso nato dalla volontà e visione comune del bar director Paolo Sanna e dei proprietari Guido e Federica Coffa, di comunicare la storia e l’energia di un territorio potentissimo. Una filosofia che compie un ulteriore scatto, è proprio il caso di dirlo, con la nuova drink list nata da un fecondo matrimonio tra miscelazione e fotografia.

Convivium cocktail book, questo il nome del nuovo menu in collaborazione con Campari, il locale da due anni è faro Campari, firmato e creato da Sanna presenta 10 signature a radicati nel territorio, a zero wast, a base di ingredienti bio a km 0 cresciuti alle pendici dell’Etna, sapientemente lavorati per valorizzarne le peculiarità. Ad accompagnarli l’interpretazione fotografica di Sara Rossatelli, nei cui scatti gli scorci immaginifici della tenuta si miscelano con i protagonisti dei cocktail, i frutti di una terra resa generosa dal vulcano e che ne caratterizzano il paesaggio, come le clementine, le arance, i limoni e i pompelmi, le olive e l’uva che diventano olio e vino Guido Coffa, il cavolo trunzo di Aci, presidio Slow-Food, il finocchietto selvatico, il miele delle api nere, la lavanda e le pesche, il lemongrass, il fico d’india, il pomodoro e, ancora piante e aromi.

Un progetto multisensoriale

Il menu nasce da un approccio che unisce all’attenzione al territorio e al pianeta una visione creativa e innovativa che pone sullo stesso orizzonte la miscelazione e l’occhio artistico della fotografia facendo sì che ogni drink trasporti il cliente in un’esperienza gustativa che si prolunga e completa, arricchendosi, in quella visiva data dallo scatto che l’accompagna. Un progetto multisensoriale da scoprire e assaporare, che parla di unicità e bellezza, tra realtà e immaginazione.

«L’idea è nata quando ho visto una foto artistica di Sara Rossatelli che ritraeva una nuvola rosa riflessa sul vetro di una finestra della tenuta. La particolarità era che l’immagine impressa nella foto, scattata con una macchina degli anni Cinquanta, proponeva la realtà ritratta in una nuova prospettiva, con la nuvola che sembrava fosse all’interno della villa e questa all’esterno – racconta sanna a bargiornale.it -. Ho capito allora come l’arte fotografica possa aiutarci a catturare aspetti che sfuggono di un oggetto, di una realtà di una situazione, permettendoci di vedere anche “ciò che non si vede”. Ho deciso allora di sfruttare questa possibilità per dare vita a un menu dove l’esperienza visiva offerta dall’arte fotografica andasse ad arricchire quella gustativa dei drink, aiutandone anche la comprensione».

La sinergia tra drink e foto

Emblema di questo lavoro, dove bartender e fotografo lavorano in sinergia, ispirandosi l’un l’altro, è Col Cavolo!, quasi un manifesto del nuovo menu. «Protagonista è il cavolo trunzo di Aci, che il nostro chef usa per creare un piatto che si chiama Che cavolo!. Con le foglie più coriacee, secondo la filosofia dello zero sprechi che informa tutta l’attività di Monaci delle Terre Nere, lo chef realizza un’acqua di clorofilla, dalla quale ricavo uno sciroppo di un colore verde intenso, che dà la colorazione al drink, e dal sapore che non ricorda quello del cavolo, ma dalle belle note amaricanti e terrose – spiega il bar director -. Che unisco a Sagatiba Cachaça, dalle decise note erbacee che riprende i sapori della terra, e al succo dei limoni della tenuta. A dare una nota salina, invece della crusta di sale, una chips sempre fatta con la foglia del cavolo. Ad accompagnare il drink c’è la foto del cavolo trunzo che emerge dal suolo lavico, che gli regala le caratteristiche che lo rendono unico».

Un altro esempio è Eye Love Martini, interpretazione del re dei cocktail fatta con un occhio di riguardo al territorio. «È preparato con Bulldog London Dry Gin, vermouth dry e succo di olive di Nocellara, mentre per realizzare l’occhio “eye” con al quale abbiamo giocato nel nome, ma che è presente al centro del drink, utilizziamo olio di oliva e vin cotto del nostro marchio Guido Coffa: il primo va a creare l’iride, il secondo la pupilla», racconta Sanna. Nello scatto associato, il drink, ritratto dall’alto, è circondato da foglie di olivo, a creare una suggestiva immagine di un occhio.

Sempre a base di Bulldog London Dry Gin è Dark Fennel, dove l’ingrediente caratterizzante è il finocchietto selvatico, ritratto nello scatto come emergesse dalla cenere del vulcano, illuminato dalla brina. «È presente in tre diverse consistenze: come sciroppo, unendosi a succo di limone e a una soda al pompelmo rosa, con entrambi gli agrumi delle nostre coltivazioni, come profumo e come guarnizione – racconta Sanna -. Il drink è servito in un bicchiere dove la crusta di sale è ancora una volta sostituita da una striscia di sale di Trapani e carbone vegetale, che richiama il mare su cui si affaccia Monaci delle Terre Nere e il terreno nero dell’Etna.

Le altre sette proposte

Con lo stesso concept sono realizzati gli altri signature che completano l’esperienza multisensoriale regalata dal Convivium cocktail book, quali il Convivium Punch, a base di brandy italiano e frutta, agrumi, spezie ed erbe aromatiche della tenuta, il Camillo, versione made in Monaci, morbida e vellutata del grande classico dell’aperitivo italiano, il Negroni, fatta con Bulldog London Dry Gin, Vermouth del Professore, liquore di clementine della casa, schiuma di Campari e aromatizzato con profumo di agrumi. Monaci Spritz, versione dello Spritz preparata con un liquore artigianale di limoni, acqua tonica, Angostura Bitters e foglie di verbena odorosa.

E, ancora, il floreale Beeach, con Appleton Jamaican Rum, sciroppo di pesca, miele di apri nere, succo di limone e melissa, Lava, un Margarita piccante e speziato con Tequila Espolon Blanco 100% Agave, succo di limone, sciroppo di peperoncino, acqua di pomodoro e una crusta di sale e spezie, il fresco e profumato Teasanna, a base vodka, con 3 diversi tipi di sciroppo di lavanda, liquore di fico d’India, succo di limone e profumo di lavanda, e Velvet Underground, intenso e sinfonico omaggio al maestro Franco Battiato, preparato con Wild Turkey 101 Bourbon Whiskey, sciroppo di citronella, succo di limoni, vino Etna Rosso Guido Coffa, velluto di clementine e profumo di agrumi.

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