Alzi la mano chi non ha mai per lo meno iniziato, se non completato, una raccolta di figurine. Bene, per tutti gli appassionati memori dei momenti stupendi passati ad incollare le foto adesive sull'album, soprattutto di calciatori ma non solo, il rito si rinnova, allagandosi a una nuova categoria di “eroi” da collezionare: i barman.
L’idea è di Julian Biondi, tra i principali bartender italiani, attualmente in forza al Mad Souls & Spirits di Firenze, e collaboratore di Bargiornale, che ha dato vita a L’album delle figurine dei barman, il primo del suo genere. Un’iniziativa per quest’anno focalizzata sui barman della sua città, Firenze, ma che dal prossimo anno sarà allargata ai professionisti del bancone di tutta la Toscana per poi estendersi, questo è l’auspicio, a tutta Italia.
«Un’idea nata un po’ per gioco nel 2016, durante la prima edizione della Florence Cocktail Week, l’evento che ha permesso di accendere i riflettori sulla scena del bartending fiorentino e sui suoi protagonisti – spiega Biondi -. Un progetto poi rimasto nel cassetto ma che quest’anno è diventato realtà, grazie anche al supporto di Paola Mencarelli, ideatrice e organizzatrice con Lorenzo Nigro della manifestazione, che ha prodotto e sponsorizzato l’Album».
Un progetto, soprattutto, nato dalla volontà di rendere omaggio ai tanti artigiani della miscelazione che hanno contribuito a elevare la qualità dell'offerta beverage a Firenze e, più in generale, al lavoro del barman, favorendo al tempo stesso la cultura del bere bene presso un pubblico sempre più interessato al mondo dei cocktail. Il tutto in modo semplice e divertente.
Sono 50 in totale le figurine da collezionare: i 38 barman dei 30 locali che saranno protagonisti della Cocktail Week, più altri 12 “panchinari”, ovvero personaggi "da bancone", sempre attivi su Firenze, che con la loro opera hanno contribuito rendere la città un posto migliore in cui bere (possono essere altri barman che al momento non lavorano nei cocktail bar che hanno aderito alla manifestazione, giornalisti, organizzatori di eventi sempre legati alla cocktail culture). A questo si aggiunge una figurina “jolly”, lo chef Simone Cipriani, «un amico per i bartender della città, che anche per la sua bella presenza può stare dappertutto e che quindi può essere utilizzato per completare l’Album al posto di un’eventuale figurina mancante», spiega Biondi.
Sull’album per ogni barman a corredo della figurina è presente una piccola scheda tecnica che ne riporta nome e cognome, potenza della shakerata (da 1 a 5), il drink più amato, quello più odiato e, infine, numero di drink per settimana, dato quest’ultimo che, anche alla luce dell’aspetto giocoso che caratterizza l’iniziativa, per alcuni si riferisce al numero dei cocktail preparati per i clienti, mentre per altri a quelli da loro stessi consumati.
L’Album, stampato in 800 copie, e il cui progetto grafico è firmato da Marta Conti, uscirà il prossimo 6 maggio e sarà acquistabile in tutti i locali aderenti alla Florence Cocktail Week (che si svolge dal 6 al 12 maggio), mentre per collezionare le figurine, le foto sono opera del fotografo Martino Dini, occorre girare di bar in bar (in ogni locale sarà disponibile quella del proprio bartender, che verrà data gratis dopo aver consumato un cocktail).
Più complesso, ma altrettanto divertente, raccogliere le figurine dei “panchiari”, che vanno richieste direttamente agli interessati quando li si incontra, magari offrendo loro qualcosa da bere. Non è una missione impossibile, trattandosi di persone che frequentano molto i locali. Le figurine saranno disponibili fino alla prossima edizione della manifestazione e per il primo che completa la collezione (comunicandolo attraverso la mail albumdeibarman@gmail.com o sulla pagina Facebook dell’Album) ci sarà un premio a sorpresa.
«Il prossimo anno realizzeremo una nuova edizione, ancora più ricca che comprenderà anche i barman attivi in altre realtà della Toscana – conclude Biondi -. Sempre con l’obiettivo di valorizzare il ruolo e il lavoro del barman in modo divertente e scherzoso. Un format che sarebbe bello fosse raccolto e replicato anche in altre città».