Party Drink, Poli firma il premix della ripartenza

Pensato per i professionisti nel formato “bag in tube” da 3 litri, il preparato è disponibile in due versioni: Americano e Negroni Cocktail. I premix sono creati con i prodotti di Poli Distillerie pensati per il mondo della mixability: Gin Marconi 46, Bitter Super Taurus e Vermouth Gran Bassano Rosso

Una soluzione a portata di mano del professionista impegnato al bancone. È quella che si è inventata Poli Distillerie con Party Drink, cocktail da 3 litri in "bag in tube" con pratico dosatore in due versioni: The Great Americano Cocktail, preparato dai miscelatori di Poli Distillerie calibrando con maestria il Vermouth Gran Bassano Rosso e il nuovo Bitter Super Taurus con la possibilità di arrivare a servire circa 50 drink. E The Great Negroni Cocktail, mix armonico di Gin Marconi 46, Vermouth Gran Bassano Rosso e Bitter Super Taurus e la possibilità di arrivare a preparare circa 33 drink. Nel primo caso, al momento del servizio, vanno aggiunti al premix dell'acqua frizzante e una scorza di limone. Nel secondo, va aggiunta solo la classica fetta di arancia. «Ci siamo avvicinati al mondo della miscelazione nel 2015, quando abbiamo lanciato il primo Distilled Gin italiano, Marconi 46 – spiega a Bargiornale Jacopo Poli, titolare di Poli Distillerie - . E il successo ottenuto ci ha spinto a completare la linea dedicata al bere miscelato con i vermouth e il bitter. A questo punto avevamo gli ingredienti per formulare due fra i drink più richiesti al mondo, il Negroni e l’Americano. Abbiamo quindi svolto un’indagine presso il trade da cui è emerso il desiderio di un cocktail premix in formato professionale, che faciliti la preparazione dell’aperitivo mantenendo elevati gli standard di qualità». Party Drink si candida dunque ad essere un protagonista degli aperitivi estivi 2021 in particolare per agevolare l'attività degli staff dei locali ad alta frequentazione come pub o chioschi o, ancora, per offrire un servizio con una marcia in più in occasione di grandi eventi, feste private o attività di catering. «È un prodotto bello, buono e smart - conclude Poli che facilita la ripartenza del settore». Lo speriamo tutti. D'altronde, la pandemia sembra avere completamente sdoganato i cosiddetti cocktail "pronti da bere" o "ready-to-drink" tanto che a livello globale sono la categoria del beverage alcolico ad essere cresciuta di più in termine di volumi negli ultimi due anni.

 

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