Chiara Mascellaro è stata la vincitrice italiana dell’edizione 2019 della Patrón Perfectionists Cocktail Competition. Vittoria che ha conquistato con Porta Felice, cocktail nel quale ha creato una magica unione tra Sicilia e Messico. Quest’anno si trova dall’altra parte della barricata: è infatti giudice della nuova edizione del contest firmato dal tequila super premium di Gruppo Bacardi. A lei abbiamo chiesto qualche consiglio su come sfruttare gli ingredienti locali per personalizzare il drink e valorizzare in pieno Tequila Patrón.
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Come è nata la tua passione per Tequila Patrón?
Tanti anni fa, sin dal primo assaggio, con il quale ho potuto apprezzare l’altissima qualità di questi distillati. Poi, sono stata conquistata dalla filosofia che c’è dietro il brand, dalla sua storia, che ne ha fatto un autentico simbolo della cultura messicana. Tutti aspetti che si concretizzano anche nel grande lavoro che c’è nella produzione dei prodotti, un lavoro che coinvolge in ogni fase direttamente le persone e tende sempre alla massima qualità. E la volontà di non tradire questa cultura, rimanendo fedeli a se stessi e continuando a utilizzare tecniche di lavorazione artigianali, come la macinatura dell’agave con la pietra thaona, anche quando è aumentata la domanda. Una scelta non semplice, perché in genere quando aumenta la richiesta si tende a semplificare e velocizzare i processi, ma che Patrón invece ha voluto mantenere.
Come li utilizzi in miscelazione?
Amo molto sperimentare e andare alla ricerca di nuovi sapori e tutta la gamma Patrón, essendo molto versatile, è perfetta allo scopo. Questi tequila, inoltre, hanno una personalità molto marcata che riesce a dare un carattere tutto nuovo e particolarmente accattivante anche ai classici. Parliamo infatti di prodotti che hanno un carattere e una personalità unica e ben marcata. Personalmente tendo ad andare sempre su gusti molto freschi, miscelando con ingredienti freschi e acidi, che vanno a richiamare lo stile di cocktail come il Margarita, che prediligo particolarmente. Ma possono sostituire ogni distillato e quindi dare fondo alla creatività, senza limiti, anche per esempio per rivisitare un Negroni e tutti gli altri drink internazionali.
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Quale consiglio puoi dare ai concorrenti della Patrón Perfectionists per utilizzarli al meglio?
Parliamo di un tequila di altissima qualità, per cui il consiglio è di valorizzarlo e mai coprirlo. Patrón Silver, per esempio, si caratterizza per i sentori agrumati, con delle punte dolci e un tocco finale speziato, di pepe nero. Un tequila che ha molto da dare e da raccontare. Un esempio per eccellenza per esaltarlo al meglio è il Tommy’s Margarita, quindi un drink con pochissimi ingredienti, ma che permettono di valorizzare ogni singola sfaccettatura del distillato. Anche perché, guardando al mondo del bartending più in generale, vedo che si sta tornando, anche per effetto di quanto accaduto nell’ultimo anno, a un tipo di miscelazione più essenziale, fatta di pochi, ma giusti ingredienti. Una miscelazione più semplice, che però non è sinonimo di facile, perché deve regalare al consumatore un experience di eccellenza lavorando con meno ingredienti e con più creatività.
Anche il regolamento di questa edizione del contest chiede uno sforzo in tal senso…
Nel corso dell’ultimo anno sempre più persone hanno scoperto il piacere di gustare un drink a casa, anche preparandoselo direttamente. Patrón vuole assecondare questa tendenza, positiva anche per il bartending, perché avere clienti più consapevoli e preparati, in grado di apprezzare quanto viene proposto, è sicuramente un bene per i locali e per chi ci lavora. Per cui viene chiesto ai concorrenti di creare dei drink semplici, fatti con ingredienti facilmente reperibili da tutti, e stilando un elenco ben definito dei prodotti utilizzabili per la gara. Ciò non limita affatto le possibilità del bartender, sia perché l’elenco è molto ricco, circa 300 prodotti, sia perché scorrendolo offre molti spunti davvero stimolanti.
Su quali altri aspetti puntare nella scelta degli ingredienti?
Credo che una cosa molto interessante, in ogni creazione, sia dar vita a un drink che racconti anche qualcosa del bartender, delle sue esperienze del suo vissuto, del suo mondo. Quindi utilizzando ingredienti “significativi” per lui, che richiamino esperienze, sensazioni, passioni: un modo di procedere che facilita il lavoro di creazione e che alla fine, ed è questa la magia del nostro lavoro, in un certo modo arriva anche a chi poi beve il cocktail. Un’altra possibilità e di combinare nel drink sentori, sapori, profumi atmosfere del proprio territorio, quindi ingredienti locali, con quelli del distillato, così da dare vita a un cocktail che parli insieme di entrambi i mondi, in questo caso specifico della propria realtà è del Messico. È quanto ho voluto fare con Porta Felice, il drink che mi ha fatto vincere il contest nel 2019, dove ho miscelato Patrón Silver con succo di lime, sciroppo all’alloro, liquore all’alloro, foglie di basilico e un pizzico di sale. Un drink nel quale gli aromi e i sapori messicani si uniscono a quelli mediterranei della mia Palermo: l’alloro è presente in abbondanza in città e il sale richiama il mare, altro forte elemento della nostra identità.
Facciamo qualche esempio anche di ingredienti territoriali che vanno ad esaltare le note di Patrón Silver?
Miele, sia in purezza sia miscelato con un po’ di acqua, quindi creando un honey mix, e lo sciroppo di rose, per esempio, sono ideali per esaltare la nota dolce del distillato che amo in modo particolare. Agrumi, come il limone, al posto del lime, per valorizzarne le note agrumate, un pizzico di sale e, soprattutto di pepe, per quelle speziate, con quest’ultimo che, oltre a richiamare il finale del distillato, regala anche profondità ai drink. E poi tutte le erbe aromatiche, che vanno a richiamare i sapori erbacei di Patrón, e che si sposano alla perfezione, permettendo di sperimentare e giocare con un’infinità di sfumature. Per esempio, in Rosalia il cocktail con il quale ho vinto la Patrón Perfectionists Margarita of the Year 2021, ho proposto una rivisitazione in chiave siciliana del grande classico fatta con diversi di questi ingredienti. A Patrón Silver ho aggiunto uno sciroppo di rose, fiore con il quale viene addobbata tutta la città in occasione della festa di Santa Rosalia, patrona di Palermo, alla quale il drink è dedicato. Per non eccedere in dolcezza, ho smorzato con Martini Riserva Speciale Bitter, molto amaro e speziato, andando a bilanciare la nota agrumata con succo di limone, altro ingrediente siciliano, utilizzando sale dell’Himalaya per la crusta.