Dai concerti di Peppino di Capri, alle feste con i dj contemporanei. Parlare de La Mela nel capoluogo partenopeo è parlare di notte, di serate leggendarie. La festa dello Scudetto di Maradona, festeggiata nel suo privè, le leggendarie serate anni Ottanta, ma anche i tanti ospiti speciali: da Patty Pravo a Giorgio Armani, passando per Naomi Campbell e Ornella Vanoni.
La storia di questo night è cominciata nel 1967: quando i fratelli Campanino, di professione musicisti, scoprirono le infinite potenzialità di quei scantinati di Via dei Mille, quartiere Chiaia, trasformandoli in un night famoso, meta obbligata per tantissimi artisti di passaggio, per quattro decenni. Da qualche anno, e dopo diverse gestioni, La Mela aveva chiuso i battenti, fino alla sua rinascita di pochi mesi fa. Ne è autore Francesco Cappuccio, imprenditore partenopeo che ha segnato profondamente la storia recente della miscelazione partenopea e ispirato il modo stesso di intendere la notte in tutta la Campania. Da capo del progetto, assieme alla proprietà storica del locale, ha affrontato la sfida apportando un profondo restyling, che ha coinvolto spazi, bancone e sale. Il nuovo La Mela è al tempo stesso un moderno ristorante fusion e un raffinato cocktail bar, con uno sguardo alla città e l’altro proiettato sul mondo.
Le tre sale
Un aspetto che colpisce sin da quando si scendono le scale dal piano della strada, per accedere la sala iniziale. Le sale sono tre, dalle diverse sfumature. Entrando in quella iniziale, veniamo accolti dalle tinte oro del bancone, alternate all’ambra della sala: sono esaltate dalla luce soffusa finemente studiata, proveniente da punti luce in alto. Passando alla seconda sala, veniamo accolti dalla sensualità del rosso: è presente sui divanetti e sui pouf, contrastato solo dalla colonna centrale a forma di palma, che con il suo oro dona un aspetto di lussuria all’intero ambiente. È pur sempre un locale notturno. Rossa è anche la tenda che separa la red room al privè: qui a colpire è il tavolo scuro, in nero minimale con inserti in oro: assieme al piccolo bancone sulla destra e alle pareti vintage colorate con tinte celestiali, caratterizzano lo stile dello spazio dedicato all’area privè.
Cucina fusion e miscelazione contemporanea
Nel nuovo corso del night napoletano sono due le parole d’ordine: cucina fusion di qualità e miscelazione contemporanea. La prima è offerta dallo chef Edoardo Estatico: nel suo approcciarsi all’avventura, ha ragionato seguendo la logica degli assaggi per due o quattro persone. Nel suo menu celebra Napoli, abbracciando diverse culture, dalla peruviana, alla napoletana. Ne è ottimo esempio il Viaggio in Grecia, nel quale troviamo una pita greca con tzatziki è completata da moussakà con braciola al ragù napoletano, oppure il Tacos Naples, con peperone del Piquillo ripieno, provola di Agerola e chorizo Joselito.
La proposta mixology di Vincenzo Iencharelli
La miscelazione è curata dal direttore Vincenzo Iencharelli (ex storico bartender de L’Antiquario). Nel farlo, ha scelto una via giocosa che parte dal nome, mutuandone l’essenza. La mela è il frutto proibito, una provocazione che ritroviamo nei nomi dei signature presenti, come Touch Me oppure Il Triangolo.
Il primo ben rappresenta lo spirito della miscelazione presente: parte da una base tequila, che viene affinata nei sensi da un cordiale di passion fruit e pepe di Sichuan, per poi ricevere carattere e armonia da bitter, lime e soda al pompelmo. Il risultato è un miscelato semplice e sofisticato, un drink gradevole e non difficoltoso alla bevuta, tuttavia non privo di quel respiro internazionale e della complessità che merita una proposta metropolitana. Piccante ma sensuale, come i ritmi che si respirano in questo posto, riportato alla vita da chi ha reso Napoli una tappa internazionale del cocktail Made in Italy.