Rossi d’Asiago dona mascherine a operatori e volontari del vicentino

Rossi d'Asiago mascherine
La famiglia Dal Toso - da sx: Davide Castellani, Patrizia Dal Toso, Eleonora Ercego, Francesco e, Nicola Dal Toso -, proprietaria della distilleria Rossi d’Asiago, con le mascherine pronte per la consegna

Continuano a moltiplicarsi le iniziative messe in campo da aziende grandi e piccole per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Una gara di solidarietà che vede particolarmente impegnate le realtà della bar industry. Tra queste Rossi d’Asiago, storica distilleria veneta che si è attivata per donare 15.000 mascherine con filtro Ffp2, approvate e consigliate dall’Organizzazione mondiale della sanità per la loro capacità di filtraggio, a operatori sanitari, alla Protezione civile e alle case di riposo della regione, per proteggere dal contagio chi è impegnato direttamente nel contenimento del contagio e i soggetti più a rischio.

Un primo lotto di 1800 mascherine acquistato dall’azienda è stato già consegnato alla Protezione civile di Asiago e Roana e alla polizia municipale dei due comuni in provincia di Vicenza. Altri 1000 dispositivi di protezione individuali verranno consegnati nei prossimi giorni alla Protezione civile e al comune di Barbarano Mossano, dove Rossi d’Asiago ha la sua sede principale, che le destinerà agli operatori impegnati nel contenimento del contagio. Appena superate le difficoltà di sdoganamento, arriveranno altre 12.000 mascherine che saranno distribuite in base alle necessità nel resto della provincia di Vicenza.

Rossi d'Asiago consegna mascherine
La consegna delle prime mascherine

«Gli appelli disperati dei medici e degli operatori sanitari del nostro territorio sono entrati nel nostro cuore in maniera dirompente ed è stato impossibile non coglierli. Non abbiamo perso tempo e ci siamo attivati immediatamente per dare un aiuto concreto – ha dichiarato la famiglia Dal Toso, proprietaria di Rossi d’Asiago, in una nota che annuncia la donazione -. Un piccolo gesto che speriamo possa contribuire almeno in parte alla sicurezza delle persone che ogni giorno sono in prima linea nella lotta al Coronavirus».

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