Simone Caporale e i nuovi valori per il bartending

Sostenibilità, etica del lavoro, attenzione al sociale. I valori sui quali costruire una nuova ospitalità. La testimonianza di Simone Caporale, bartender e imprenditore

Raggiungiamo Simone Caporale a metà strada tra Barcellona e Londra. In realtà è a Londra, ma contemporaneamente sta mandando avanti i lavori di Sips, locale catalano che aprirà con Marc Álvarez, in calle Muntaner 108. Subito però ci depista dicendo che il suo vero obiettivo ora è l’Italia. L’ultima volta l’avevamo seguito a distanza lungo il sentiero in Amazzonia. Stava a suo agio sia tra un gruppo di indigeni in canoa sia nella foto in posa con José Rafael Ballesteros, Presidente de Destilerías Unidas (Dusa), davanti alle Cascate dell’Angelo. Non molto tempo prima al Bcb di Berlino mentre eravamo sul palco a parlare di prodotti low alcohol con Diego Ferrari e gli amici di The Mixing Star, ci fece assaggiare un prototipo di spirito senza alcol. Vi sentite smarriti? Non siete i soli. Inseguire Simone Caporale è un’impresa. Mondiale. Personalità versatile, genio negli affari di cocktail, dirompente come una chitarra dei Clash spaccata sull’amplificatore, ma allo stesso tempo dotato di una sensibilità straordinaria. Ha gli occhi di chi spia. Si sveglia e inizia subito. «Ero a Firenze. Passeggiavo nel posto dove un secolo prima era nato il Negroni e dove bere l’Americano era una consuetudine altrettanto antica. Prima del viaggio in Toscana, come tutti, avevo passato un periodo difficile. Immobilizzato. E, come se non bastasse, avevo divorziato. Finalmente avevo messo a punto Zeo, spirito senza alcol di cui parlavamo a Berlino. Era in produzione, andava benissimo, specialmente nel mercato inglese. Dietro c’era una società russa con sede a Londra. Poi come nelle favole peggiori uno dei soci è mancato e il prodotto adesso è stato bloccato per motivi legati alla successione. Credevo che tutto forse perso quando iniziarono ad arrivare i primi segnali positivi. La Flavour Blaster, una macchina del 2019, non certo economica che avevo progettato, in modo del tutto imprevisto, aveva conseguito una performance inaspettata. Qualcosa di incredibile visto che in tutto il mondo i locali erano chiusi. Ne ero felice perché durante i primi mesi del lockdown quella macchina era stata oggetto di un concorso a cui tutti potevano partecipare, anche chi non ce l’aveva, e il ricavato l’abbiamo dato tutto in beneficenza ai barman più in difficoltà».

E poi, come tutte le vite economiche che si rispettino, l’imprenditore torna in movimento. E qui è tempo di riavvolgere il nastro e tornare al capitolo fiorentino. Da una passeggiata Lungarno di Caporale, insieme a Stefano Santoni, ceo dell’omonima azienda liquoristica italiana, nasce l’idea di creare un prodotto da aperitivo che parlasse di Firenze. Più precisamente un aperitivo che pescasse nella tradizione medioevale degli speziali. «Per Amaro Santoni, distribuito da Velier, ho puntato in particolare sul rabarbaro cinese. E poi ho preso ispirazioni locali come il giglio fiorentino e l’alloro, icona di regalità. Ma siamo andati anche oltre. La Toscana è tra le regioni dove nasce il migliore olio d’oliva al mondo. Da qui l’idea di infondere, in una composizione di 34 erbe, anche le foglie d’ulivo. Come elemento colorante e allo stesso tempo dal gusto astringente ho aggiunto il carcadè». È un prodotto che sta bene con tutto: vino, tonica, soda. «Questo è il mio primo tributo all’Italia. Dalla grande esperienza con Giuseppe Gallo al progetto Italicus, ho appreso quanto sia importante far conoscere al mondo la nostra grande tradizione liquoristica e il nostro sperimentalismo. Per questo con Luca Missaglia (ex Italicus) abbiamo creato la società di consulenza Cocktail Concierge, oggi già presente in Usa, Francia, Svizzera, Italia, Grecia, Regno Unito, Hong Kong (vedi riquadro sotto)».

All’inizio si accennava a un aspetto importante nell’approccio di Simone Caporale al nostro settore. L’impegno verso il sociale. Nel 2018 P(our), un collettivo no-profit di personaggi del settore guidato da Caporale e Alex Kratena, ha ricevuto il Premio Nonino come massimo riconoscimento per il suo impegno nel creare progetti di sviluppo basati su tre valori: conoscenza, sostenibilità e crescita. Tra i quali uno dei più significativi è il Progetto Amazzonia, ideato per salvare l’Aji Negro, una salsa fermentata di manioca amara, frutto di una cultura millenaria preparata dalle tribù indigene della foresta amazzonica. Il legame con l’Amazzonia si è consolidato ulteriormente con il forte impegno sociale di Canaïma Gin. Prodotto dalla distilleria venezuelana Dusa questo gin premium, distribuito in esclusiva in Italia da Compagnia dei Caraibi, si è infatti contraddistinto fin dal suo lancio per il contributo alla tutela dell’Amazzonia, dalla quale provengono 10 delle sue 19 componenti botaniche, e per il supporto delle popolazioni indigene che la abitano. *

 

 

-------

Cocktail Congierge

Una nuova realtà consulenziale che si occupa di ideazione, creazione, sviluppo prodotto, strategie di marketing e rete vendita nel mondo. Dalla culla, allo scaffale, alla bottigliera. Cocktail Congierge è l’ultimo progetto, in senso temporale, di Simone Caporale. Al suo fianco c’è Luca Missaglia, professionista di grande valore e competenza. Il progetto di debutto al quale si sono dedicati è Amaro Santoni. Si tratta di un liquore a base di 34 erbe, ispirato a una delle ricette più intime e personali di Gabriello Santoni, creata nel 1961. La formula originale (il tenore alcolico è di 16% vol.) è stata rivista da Simone Caporale che ne ha proposto una variante moderna e ideale per l’aperitivo. Tra gli elementi distintivi del bouquet aromatico spiccano botanicals locali come ireos, ginepro, foglia d’ulivo e alloro. A dare una spinta aromatica unica nel suo genere è il rabarbaro cinese, usato dalla famiglia Santoni da oltre 70 anni.

Simone Caporale

Nasce nel 1986 a Como, nell’anno di Chernobyl, dal quale dice di aver preso gli anticorpi. Personaggio di riferimento internazionale, ha iniziato la sua scalata al successo vincendo insieme ad alex kratena, per quattro anni consecutivi, il World’s 50 Best Bars con l’Artesian di Londra.

È il 2018. Simone Caporale con il collettivo no-profit P(our) viene premiato con il prestigioso Premio Internazionale Nonino, che celebra le eccellenze culturali

Zeo è un distillato senza alcol creato da Simone Caporale nel 2020. Era in produzione, andava benissimo, specialmente nel mercato inglese. Dietro c’era una società russa con sede a Londra. Poi come nelle favole peggiori uno dei soci è mancato e il prodotto adesso è stato bloccato per motivi legati alla successione.

Sfera prodotta con Flavour Blaster, una pistola (pacifica) che infonde aromi aromatici a qualsiasi cibo o bevanda, creando bolle decorative e nuvole aromatiche, perfette per un servizio teatrale

Cascate dell’Angelo con José Rafael Ballesteros, presidente di Dusa, colosso venezuelano nella produzione di spirits con il quale ha prodotto Canaïma, gin con botanicals dell’Amazzonia

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome