Il party più atteso dell’anno per il mondo del bartending si è svolto ieri sera alla Roundhouse, nel quartiere londinese di Camden Town: il gala annuale dei World’s 50 Best Bars. Una folta platea di giornalisti, bartender e operatori della bar industry, tra cocktail e stuzzichini ha atteso con ansia di conoscere la classifica dei migliori locali del mondo. Classifica (che riportiamo in calce) che ha regalato grandi soddisfazioni all’Italia, con due bar nella top 50 e con il vincitore, Dante di New York, direttamente ispirato drinking culture italiana. Un concept quello del Dante che Naren Young, Linden Pride e il loro team hanno messo a punto facendosi ispirare dai loro viaggi nel nostro paese e con il quale hanno rinnovato la cultura dell'aperitivo nel loro vivace bar del Greenwich Village.
Guardando più direttamente ai locali italiani, troviamo il 1930 di Milano che si piazza al 44° posto, e il Jerry Thomas di Roma, primo speakeasy italiano, al 50°. Successi che si aggiungono a quelli del Baccano, (70° posto) e del Drink Kong (82° posto) di Roma, premiato anche con il Campari One to watch come locale rivelazione dell'anno, e al leggendario Nottingham Forest di Milano (86 ° posto), a completare una fantastica cinquina.
Ma non solo. Perché oltre agli ottimi risultati dei locali, come sempre, nella classifica c’è tanta Italia, grazie ai nostri bartender che lavorano all’estero. Si comincia da Londra, dove troviamo Stefano "Dandy" Agostino e Giovanni Tavano al Kwant di Eric Lorincz (47° posto), Veronica Di Pietrantonio al Lyaness (39° posto), Cristian Silenzi, Angelo Sparvoli e Stefano Filardi all'Americano Asahi "Legend of the List" Bar (5° posto), e Ago Perrone e Giorgio Bargiani al Connaught Bar, locale quest'ultimo piazzatosi al secondo gradino del podio e che si è aggiudicato anche il titolo di The Best Bar in Europe.
Per proseguire con Barcellona dove Giacomo Giannotti ha svolto un lavoro eccezionale promuovendo con il suo Paradiso (20°), speakeasy in stile tropicale, con un menu innovativo basato sull'illusionismo. E poi, ancora, Stefano Catino e Andrea Gualdi al Maybe Sammy di Sydney (43° posto), eletto agli Spirited Awards. Mentre, nel principale mercato asiatico, Singapore, ci sono Giovanni Graziadei e Silvio Daniele al Jigger e Pony Singapore (29° posto).
E al successo dei nostri locali, certificato dal record di presenze in classifica, un qualche contributo è attribuibile anche allo spirito di collaborazione instauratosi tra i bartender. Lasciando alle spalle le feroci rivalità del passato, abbiamo seguito l'esempio di Singapore (6 bar nella top 50), passando a una nuova era di “fratellanza”. Con iniziative positive come From Milan to Milan al 1930 Cocktail Bar, una serie di serate con guest bartender della città, che promuovono i talenti e altri locali, possiamo aspettarci soddisfazioni ancora maggiori il prossimo anno.
THE WORLD’S 50 BEST BARS 2019
- Dante, New York
- Connaught Bar, London
- Florería Atlántico, Buenos Aires
- The NoMad, New York
- American Bar, London
- The Clumsies, Athens
- Attaboy, New York
- Atlas, Singapore
- The Old Man, Hong Kong
- Licorería Limantour, Mexico City
- Manhattan, Singapore
- Native, Singapore
- Carnaval, Lima
- Katana Kitten, New York
- Guilhotina, São Paulo- Brazil
- Three Sheets, London
- Himkok, Oslo
- High Five, Tokyo
- Salmón Gurú, Madrid
- Paradiso, Barcelona
- Indulge Experimental Bistro, Taipei
- The Dead Rabbit, New York
- Coupette, London
- The SG Club, Tokyo
- Dr. Stravinsky, Barcelona
- Employees Only, New York
- El Copitas, St Petersburg
- Scout, London
- Jigger & Pony, Singapore
- Operation Dagger, Singapore
- Baba Au Rum, Athens
- La Factoría, Old San Juan - Puerto Rico
- Presidente, Buenos Aires
- Schumann's, Munich
- Speak Low, Shanghai
- Little Red Door, Paris
- Linje Tio, Stockholm
- The Old Man, Singapore
- Lyaness, London
- Happiness Forgets, London
- Swift, London
- Trick Dog, San Francisco
- Maybe Sammy, Sydney
- 1930, Milan
- Sober Company, Shanghai
- Electric Bing Sutt, Beirut
- Kwānt, London
- Artesian, London
- Coa, Hong Kong
- Jerry Thomas Speakeasy, Rome
- SubAstor, São Paulo - Brazil
- Tayēr + Elementary, London
- Lost & Found, Nicosia - Cyrpus
- The Bamboo Bar at Mandarin Oriental, Bangkok
- Scarfes Bar, London
- Bar Benfiddich, Tokyo
- Two Schmucks, Barcelona
- Candelaria, Paris
- Tales & Spirits, Amsterdam
- Tommy's, San Francisco
- 28 HongKong Street, Singapore
- Zuma, Dubai
- Buck and Breck, Berlin
- Oriole, London
- Hanky Panky, Mexico City
- Bulletin Place, Sydney
- Sweet Liberty, Miami
- Danico, Paris
- Siete Negronis, Santiago - Chile
- Baccano, Rome
- Quinary, Hong Kong
- BlackTail, New York
- Central Station, Beirut
- Dry Martini, Barcelona
- Lobster Bar, Hong Kong
- Long Island Bar, New York
- Panda & Sons, Edinburgh
- Satan's Whiskers, London
- The Baxter Inn, Sydney
- Black Pearl, Melbourne
- ABV, San Francisco
- Drink Kong, Rome
- Charles H, Seoul
- Le Syndicat, Paris
- Bar Trench, Tokyo
- Nottingham Forest, Milan
- Donovan Bar, London
- Sin+Tax, Johannesburg
- Bar Orchard Ginza, Tokyo
- Nutmeg & Clove, Singapore
- Lost Lake, Chicago
- Tropic City, Bangkok
- The Pontiac, Hong Kong
- Amor y Amargo, New York
- PS40, Sydney
- Frank Bar, São Paulo - Brazil
- The Gibson, London
- Mabel, Paris
- Aviary, Chicago
- Clover Club, New York