
Svaneapoteket era il nome della farmacia che qui, all’imbocco di Karl Johans Gate, il corso principale di Oslo, aprì i battenti nel 1896. Centovent’anni dopo gli stessi spazi, brillantemente conservati e riportati a commovente splendore, ospitano uno dei locali più caratteristici e apprezzati di Scandinavia, se non d’Europa: Svanen. Insieme agli elementi di marmo (colonne incluse) e le strutture in splendido mogano originale, è rimasto il nome: Svanen, appunto, cigno in norvegese come si nota dal logo e dalle statuine disseminate per tutti gli ambienti, che ancora oggi mantengono i dettagli dell’epoca, come cornici, barattoli di spezie e diciture.
La firma sull’apertura è di Yunus Yildiz, già co-fondatore del pluripremiato Himkok, da cui si è distaccato nel 2019. Gli ci è voluto ben poco per portare anche questa nuova insegna ai livelli più alti dell’ospitalità mondiale (72esimo nell’ultima lista dei World’s 50 Best Bars), grazie a un attentissimo lavoro di ricerca, recupero e conservazione storica. Svanen è uno splendido anello di congiunzione tra il passato, che rivive nel piano d’ingresso e si respira seduto nelle booths, ai tavolini rotondi o al meraviglioso bancone da farmacia (tenuto, anche se più basso dei banconi bar standard) dove opera l’italianissimo head bartender Carmine Di Marino, e il domani, che invece ha recentemente fatto capolino al di sotto del pavimento in mattonelle bianche e nere.
Oltre il gioco di specchi che quasi porta a Oslo gli ambienti dei caffè letterari centroeuropei d’antan si apre una scalinata un tantino troppo ripida, ma meritevole d’essere percorsa per raggiungere la seconda anima di Svanen, disvelata sul finire di 2024. Cambiano musica, luci e menu, per una dimensione di avanguardia e velocità: se al piano di sopra si gode dell’accoglienza lenta e diluita dei gesti classici vestiti in camice bianco, poi tradotti in estetica pulita e ricette secolari (in carta Fish House Punch e A la Louisiane, per dirne un paio, al prezzo medio di 195 Nok, circa 18 euro), qui si ascolta elettronica, il bancone è d’ultimissima generazione (firmato Tayēr X Behind Bars), le miscele aumentano di complessità (il Dirty Fashioned, strepitoso, è con Scotch Whisky, Calvados di pere VSOP, burro, salamoia d’olive, bitter alla liquirizia), i colori si fanno sgargianti e gli interni più asettici e tecno.
Come se non bastasse, Yildiz ha da poco lanciato anche la sua linea di glassware, la Svev Glass, con cui raggiunge già dieci paesi. Svanen è aperto tutti i giorni con chiusura allo scoccare della mezzanotte, fedele alle usanze scandinave che addirittura portano l’orario di apertura alle 14 il venerdì e sabato. Visitare un pezzo di storia dell’architettura locale non è mai stato così piacevole.