Tequila Curado ha iniziato il suo tour promozionale in Italia, quarto Paese in ordine di apparizione di questa nuova linea di distillati di agave, importati e distribuiti da Compagnia dei Caraibi. E il tour non poteva che partire da La Punta, l’Agaveria di Trastevere frutto dell’unione delle due squadre vincenti del Jerry Thomas e di Freni e Frizioni. Una serata che è stato un viaggio nei profumi del Messico, fra la degustazione di questi distillati di agave dalle caratteristiche peculiari e i piatti messicani della Punta.
Tequila Curado è il frutto del lavoro di tre famiglie: quella degli Estes, nelle cui piantagioni di agave nella provincia di Jalisco in Messico il progetto prende forma; quella dei Camarena, produttori di Tequila Ocho, che hanno avuto l’idea che sta alla base della creazione del prodotto e che hanno sviluppato quello che è oggi questo distillato; quella dei Vantguard, il cui gruppo contribuisce alla distribuzione internazionale.
Tre tipologie da tre territori
Curado prende il nome dal pulque curado, un’altra bevanda ancestrale messicana, che si caratterizza proprio per la tecnica di infusione dell’agave cotta. Ed è proprio questo il procedimento che sta alla base di questo prodotto: in un Tequila 100% di Altos de Jalisco, una delle migliori varietà, vengono infuse, nella distilleria di La Alteña, tre tipologie di agavi cotte seguendo la tecnica di ciascuna regione di provenienza: la Blue Weber di Arandas, l’Espadín di Oaxaca e la Cupreata di Michoacán. Dalle tre diverse infusioni di questi decotti di agave nascono altrettante referenze, caratterizzate da note degustative estremamente differenti, grazie alle proprietà organolettiche che ogni qualità di agave apporta. La Blue Weber conferisce al distillato delle note vegetali, floreali e leggermente dolci, mentre la Cupreata si presenta con una buona acidità e note di pepe bianco, infine l’Espadín mostra un palato delicatamente affumicato con sentori di agrumi. Tutte e tre le tipologie sono perfette sia per una degustazione in purezza, per la miscelazione.
Degustazione con Tequila, sale e limone
Le tre regioni sono rappresentate rispettivamente dagli animali guida di ciascuna regione, il Tasso di Jalisco, il giaguaro di Oaxaca e il coyote di Michoacán. Si chiamano Alebrijee e chi ha visto il film Coco se ne ricorderà, anche se è meno noto il fatto che non si tratta di rappresentazioni ancestrali bensì del frutto dell’immaginazione di un artista messicano degli anni Settanta, Pedro Linares López. La degustazione è cominciata con una versione moderna dell’ormai quasi dimenticato Tequila sale e limone. La Tequila, in questo caso, è stata sferificata e servita su un mezzo lime, cosparsa di sale in scaglie. Per accompagnare i drink a base di Tequila, i ragazzi de La Punta hanno proposto alcuni fra i loro piatti più rappresentativi, dalle tostadas con polpo a quelle con papas y chayote con hojasanta (con patate), fino al burritos al Pastor, una carne di maiale marinata all’achiote che è una preparazione tipica del nord del Messico, che ricorda molto il kebab e che per questo è stata servita con il burrito che funge da wrap.