Si terrà a maggio la cerimonia del Premio Nonino. Il prestigioso premio, istituito dalla famiglia Nonino per valorizzare la cultura contadina e tra i più importanti riconoscimenti in ambito culturale, letterario ed enogastronomico, torna dunque dopo due anni di assenza. Nel 2020 e nel 2021 la cerimonia non si è infatti tenuta. Nel primo caso per un lieto evento: la data della cerimonia del premio coincideva con l’assegnazione a San Francisco del Wine Star Awards di Wine Enthusiast, tra i più maggiori premi internazionali nel mondo del vino e degli spirit, dove Nonino è stata insignita, prima azienda italiana, del titolo di Distiller of the Year 2019 (leggi Nonino premiata come distilleria dell’anno da Wine Enthusiast). Lo scorso anno, invece, a causa dell’emergenza sanitaria.
Nessun rinvio per la cerimonia di quest’anno, quella del Quaranticinquesimo anno + Due, che si terrà il 7 maggio e, come da tradizione, presso la sede della distilleria a Percoto, dove i premiati, i giudici e gli ospiti potranno finalmente ritrovarsi in presenza e brindare durante la grande festa che accompagna l’assegnazione del Premio. Ma non solo, perché la data del 7 maggio segnerà anche l’inizio delle celebrazioni per i 125 anni della famiglia Nonino, famiglia che con la sua opera ha dato un contribuito fondamentale a far entrare la grappa, prodotto della tradizione contadina e fino a non molto tempo fa considerato “povero”, nell’Olimpo dei grandi distillati mondiali. Un contributo sancito proprio dall’attribuzione del riconoscimento da parte di Wine Enthusiast.
Una giurida di altissimo profilo
A decidere i vincitori una giuria di altissimo profilo, presieduta dal neuroscenziato portoghese Antonio Damasio e composta da personaggi illustri del panorama culturale mondiale, quali il poeta siriano Adonis, il filosofo Giorgio Agamben, l’architetto palestinese Suad Amiry, lo scrittore irlandese John Banville, il regista inglese Peter Brook, l’architetto Luca Cendali, lo storico francese Emmanuel Le Roy Ladurie, lo scienziato britannicoJames Lovelock, lo scrittore Claudio Magris, lo scrittore rumeno Norman Manea e il sociologo francese Edgar Morin, tra l’altro premiato con il Nonino nel 2004, che di recente ha compiuto 100 anni, celebrati dal presidente francese Emmanuel Macron con una festa all’Eliseo dove è stato accompagnato dalla famiglia Nonino.
Un premio unico
E proprio il grande sociologo in una lettera ha voluto sottolineare la straordinarietà del Premio Nonino. Un premio unico, ha ricordato Morin, nato in una distilleria che produce grappa, assumendo un respiro internazionale, grazie alla sua giuria, ai suoi premiati e alla reputazione di cui gode, e che «ha raggiunto il più alto livello culturale pur conservando il sapore di una meravigliosa grappa». Un premio che, nato per salvare antichi vitigni autoctoni del Friuli, «sottolinea la permanente attualità della Civiltà Contadina, intesa come rispetto per la terra, per il suo ecosistema, per i valori da lasciare in eredità alle future generazioni sapendo che la Terra è la casa di tutti e rappresenta le nostre radici e la nostra identità». A questo proposito il sociologo ha ricordato come nel lontano 1989 la giuria assegnò il Premio Speciale Nonino alla rivista Time Magazine che aveva eletto la Terra “Personaggio dell’Anno”, dedicando la prima copertina dell’anno al nostro Pianeta soffocato da un filo di ferro.