C’è anche la candelina sulla torta per i 160 anni di Campari. Se la torta è rappresentata da Infinito Campari, opera d’arte realizzata per l’occasione dallo scultore Oliviero Rainaldi e installata presso il sito Sesto San Giovanni (Milano) del Gruppo, la ciliegina è il francobollo 160 anni di Campari, emesso dal ministero dello Sviluppo economico e che appartiene alla serie tematica Le eccellenze del sistema produttivo ed economico.
Stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, in rotocalcografia in tiratura limitata di 400.000 esemplari, il francobollo raffigura una rivisitazione in chiave contemporanea, realizzata dall’artista Francesco Poroli, de Lo Spiritello, un’opera importante e significativa per il marchio Campari. Si tratta infatti del manifesto pubblicitario divenuto icona del brand, realizzato dall’illustratore e pittore livornese Leonetto Cappiello nel 1921, e che ritrae il primo “testimonial” di Campari. Un’opera che seppe catturare l’anima del marchio, lo spirito di ottimismo e costante sguardo al futuro che lo contraddistingue. Non a caso, proprio Lo Spiritello è uno dei due lavori, l’altro è Il Tempio Campari di Fortunato Depero, che hanno ispirato Rainaldi nella ideazione e realizzazione della sua installazione.
Al centro del francobollo è poi riprodotto il logo realizzato per i 160 anni, e, a completare il tutto, la scritta “Italia” e l’indicazione tariffaria “B”.
«Siamo onorati del tributo che il ministero dello Sviluppo economico ha dedicato a Campari Group inserendolo tra Le eccellenze del sistema produttivo ed economico, che dal 1860 sosteniamo in tutti gli aspetti della vita imprenditoriale, sociale e culturale del nostro Paese - ha commentato Aldo Davoli, global public affairs and sustainability senior director di Campari Group, intervenendo alla presentazione del francobollo, tenutasi presso il Camparino in Galleria di Milano-. L’emissione del francobollo dedicato ai 160 anni di Campari rappresenta un importante riconoscimento per un Gruppo che ha trasformato il rito dell’aperitivo all’Italiana in un vero e proprio motivo di orgoglio nazionale».