Inizia tutto con un viaggio. Quello che nel 2018 il presidente di Velier, Luca Gargano, ha compiuto nello stato di Oaxaca in Messico, dove ha esplorato l'universo dei micro produttori di agave, iniziando a lavorare con cinque di loro, in quello che è il luogo di elezione per la produzione e l'imbottigliamento del Mezcal. Da qui, è nato il progetto Palenqueros, una serie di distillati, ognuno con le sue caratteristiche, che nel 2024 tornano in un'edizione speciale in cui Gargano ha voluto nuovamente che cinque "palenqueros" messicani "ci mettessero la faccia" (era stato già così per la prima edizione), per una linea di 8 Pure Single Palenque selezionati che recano appunto in etichetta le foto dei produttori.
«L’idea alla base di Palenque Spirits - dice Gargano - è di valorizzare tramite imbottigliamenti di qualità eccelsa la storia e i protagonisti nascosti di uno degli ultimi distillati realmente artigianali: un vero tesoro disconosciuto, con radici profonde nella cultura indigena, rimasto per lungo tempo al riparo dalle logiche commerciali». Un progetto che mette quindi al centro gli artigiani, i metodi produttivi tradizionali, il terroir, promuovendo la crescita imprenditoriale di questi produttori, la coltivazione biologica dell'agave e il benessere individuale, per favorire la qualità dei loro prodotti. A coordinare il progetto Palenque Spirits sul campo, Hector Vazquez, già direttore di produzione del mezcal Los Danzantes.
La serie di imbottigliamenti Palenqueros, sotto l'egida di Palenque Spirits e Velier, è un progetto cruciale per preservare la qualità dei distillati di agave artigianali. I Palenqueros provengono da vari villaggi dello Stato di Oaxaca, con l’obiettivo dichiarato di tracciare una mappa dettagliata del terroir di Oaxaca, della diversità delle specie di agave e delle condizioni naturali che conferiscono a quest'ultima un ricco patrimonio di informazioni durante il suo lungo processo di crescita (impiega almeno 7 anni per giungere a maturazione). «Uno dei risultati più rilevanti del progetto - afferma Gargano - è stato quello di spingere i produttori a trasformarsi da artigiani locali in veri e propri imprenditori del settore».