Possiamo dirlo: l’edizione 2023 di World’s 50 Best Bars si è conclusa con un grande successo per l’Italia. E non solo per i 5 locali della Penisola, Drink Kong e Freni e Frizioni di Roma, 1930 di Milano, L'Antiquario di Napoli e Locale Firenze, piazzatisi tra i migliori 50 (leggi Il Drink Kong e gli altri bar italiani sul tetto del mondo). Ai quali si aggiunge il Camparino in Galleria di Milano, entrato nella lista 51-100, che porta a 6 il totale dei nostri bar in classifica. A rendere più ricco il bottino ci sono infatti gli ottimi risultati ottenuti dagli italiani all’estero, con quattro locali di proprietà o guidati da nostri connazionali all’estero nelle prime 50 posizioni, dei quali ben tre nella top 5. Risultati prestigiosi che testimoniano dell’eccellenza dello stile italiano di ospitalità.
Il Sips di Simone Caporale sul tetto del mondo
A cominciare da Simone Caporale trionfatore di questa edizione, salito sul tetto del mondo con Sips di Barcellona, aperto con Marc Álvarez nel 2021. La combinazione di design elegante e di una proposta di miscelazione di avanguardia, frutto dell’approccio rivoluzionario alla mixology dei suoi creatori, hanno posto da subito il locale alla ribalta sulla scena internazionale fin dalla sua comparsa, meritandogli un terzo posto lo scorso anno e ora la vittoria, facendone, con i suoi due anni di vita, il più giovane cocktail bar a trionfare ai World’s 50 Best Bars.
William Drew, director of content per 50 Best, ha dichiarato: «Traducendo senza problemi l'innovazione contemporanea e la precisione tecnica in un divertente programma di cocktail, il tutto accompagnato dalla più accogliente ospitalità, Sips dimostra di essere un più che meritevole vincitore del titolo di The World's Best Bar».
Un trionfo che non costituisce una prima volta per Caporale, che insieme ad Alex Kratena, aveva già portato per ben quattro anni di seguito, dal 2012 al 2015, l’Artesian di Londra a vincere il titolo di migliore bar del mondo.
Gli Italiani nella top 5
Come quattro, con questa vittoria, sono quattro gli anni consecutivi che il titolo è andato a un italiano, tutti da tempo habitué della classifica e confermatisi anche in questa edizione in posizioni di vertice. Ad aggiudicarselo nel 2022 era stato il Paradiso di Barcellona di Giacomo Giannotti e della moglie Margarita Sader, locale che quest’anno troviamo al quarto posto.
Mentre le due edizioni precedenti, quella del 2021 e 2020, avevano registrato il successo del Connaught Bar, locale londinese guidato dal trio tricolore composto da Ago Perrone, Giorgio Bargiani e Maura Milia, e con un team quasi interamente italiano. Trio che quest’anno si è aggiudicato la quinta posizione.
Le cinque volte di Stefano Catino
Ma non finisce qui. Perché scorrendo la classifica c’è un altro successo italiano da registrare. Quello del Maybe Sammy di Sydney, Australia, di Stefano Catino, che ha scalato la classifica passando dalla ventinovesima alla quindicesima posizione. E che, soprattutto, per il quinto anno consecutivo è stato incoronato The Best Bar in Australasia, titolo che in pratica il cocktail bar si è aggiudicato ogni anno sin dalla sua apertura nel 2019. Ulteriore conferma dell’eccellenza dello stile italiano di ospitalità, capace di trionfare a ogni latitudine.
La firma è italiana anche sulla migliore drink list del mondo
E per chiudere in bellezza, un’altra grande soddisfazione è arrivata dai premi speciali assegnati dell'Academy dei World’s 50 Best Bars. Con Michele Mariotti, head of bars del Gleneagles, luxury hotel Auchterarder, in Scozia, che ha portato il team di The American Bar del grand hotel Siete Misterios Best Cocktail Menu Award, il titolo per la migliore drink list del mondo. Titolo che il locale si è aggiudicato per il suo menu Book of Berries, che rende omaggio agli Observer's Books, una serie di mini enciclopedie tascabili pubblicate nel Regno Unito nel XX secolo, che trattavano di argomenti come arte, fauna selvatica, flora, con lo scopo di attrarre l’interesse dell’osservatore. Il menu realizzato dal team, rivestito in tessuto, in ogni pagina presenta una descrizione della bacca scelta per ognuno dei 18 cocktail, accompagnata da un'illustrazione disegnata a mano, con note molto chiare sul profilo aromatico e dettagli sulle tecniche applicate per la preparazione del drink.