Si prospetta un anno vivace per la birra

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Foto di Marcelo Ikeda Tchelão da Pixabay
Uno studio dell'Iwsr prevede un incremento tra l'1 e il 2% delle vendite a volume a livello globale. Proposte premium e le analcoliche a trainare la crescita

Quello in corso sarà un anno vivace per il mercato della birra. A dirlo uno studio dell’Iwsr, accreditato istituto di ricerca di Londra, che prevede una crescita dei consumi tra l’1 e il 2% a volume a livello globale. Non proprio una marcia trionfale, ma comunque un dato estremamente positivo, considerando la difficile situazione economica e geopolitica mondiale, con la pressione inflazionistica che incide negativamente sulla capacità di spesa dei consumatori. Un quadro generale dunque dove domina ancora l’incertezza, ma nel quale la bionda mostra la sua forte capacità di resilienza, perché percepita dai consumatori come “un lusso accessibile”. In tale contesto, però, un allentamento della morsa dell’inflazione e la fine del conflitto in Ucraina darebbero alla crescita una ulteriore spinta, soprattutto alle vendite nel fuoricasa, per le quali il ritorno ai volumi di vendita pre-Covid è previsto dai ricercatori entro il 2025.

Cina e Amarica Latina a trainare la crescita

In particolare un forte incremento delle vendite è atteso in Cina, il maggior mercato mondiale, grazie all’allentamento dei lockdown e alla fine delle restrizioni all’ingresso nel Paese. Misure adottate all’inizio di quest’anno che genereranno un rimbalzo, dopo il calo del 2022, ai consumi nel fuoricasa. Ma è tutta l’area Asia - Pacifico, spiegano i ricercatori, che continuerà a incrementare i consumi, sull’onda di un trend in atto già dallo scorso anno, quando proprio l’abbandono delle restrizioni pandemiche ha favorito un deciso incremento delle vendite nella regione, in particolare in Vietnam, Malesia, Cambogia e Indonesia.

Differente la situazione degli Stati Unti, il secondo mercato. Dopo la ripresa dei consumi registrata nel 2022, con le importazioni cresciute a volume del 4% con le birre messicana a fare la parte del leone, le previsioni per quest’anno sono meno rosee, con la birra che deve fare i conti con la concorrenza degli hard seltzer.

Ottime invece le prospettive per quanto riguarda Brasile e Messico, rispettivamente terzo e quarto mercato, e l’America Latina in generale. Questa area è stata al centro di notevoli investimenti da parte dei produttori nell’ultimo periodo, con riscontri in termini di vendite molto positivi, che lasciano prevedere una solida crescita anche per gli anni a venire.

L’importanza dell'e-commerce

Un altro aspetto sottolineato dallo studio riguarda il peso crescente assunto nel mercato della birra dalle vendite online, canale nel quale i produttori hanno mostrato di sapersi muovere bene, tanto che si prevede che entro il 2026 circa un quarto delle vendite a valore dell’e-commerce sarà costituito da birra, sidro e ready to drink. Un canale sempre più utilizzato non solo per raggiungere i consumatori a casa, ma anche la clientela commerciale. AB InBev e Heineken, per esempio, hanno molto investito in questo canale, mettendo a punto anche soluzioni per il B2B come, rispettivamente le app Bees e Heishop. E i risultati non si sono fatti attendere, con Heineken che ha rivelato di aver più che raddoppiato le proprie vendite online nel terzo trimestre del 2022.

La spinta alla premiumizzazione

Del resto, lo sviluppo del mercato online ben si sposa con un altro forte trend del settore: la premiumizzazione dell’offerta.  Negli ultimi anni i produttori si sono concentrati sulla promozione dei marchi premium e anche in questo caso il riscontro sul mercato è stato molto positivo. Nonostante il quadro economico difficile, infatti, i consumatori si sono mostrati ben disposti a spendere di più per acquistare prodotti di fascia alta. Una tendenza sottolinea l’Iwsr che ha riguardato i mercati di tutto il mondo, a partire dall’importante piazza cinese e l’area Asia-Pacifico e destinata a rafforzarsi, a tutto vantaggio del settore. Ciò infatti lascia prevedere che le performance a valore delle vendite supereranno quelle in volume, con un impatto positivo sui margini dei produttori, ma anche di chi commercializza i prodotti.

Nuove opportunità dalle analcoliche

Altra freccia nell’arco per gli operatori è rappresentata dalla birra analcolica. Grazie alla maggiore disponibilità, all’aumento del supporto marketing, all'innovazione, all’arrivo sul mercato di prodotti dal sapore migliore e il crescente coinvolgimento dei consumatori nelle campagne orientate al bere bene, questa tipologia di prodotti ha tutte le carte in regola per dare ulteriore impulso alla crescita di tutto il comparto. E c’è chi su tale sviluppo sta puntando forte, come mostra il finanziamento da 10 milioni di sterline (quasi 12 milioni di euro) che Lucky Saint ha raccolto da investitori sul mercato all’inizio di quest’anno per proseguire la sua crescita: la cifra maggiore raccolta finora da un produttore di birra analcolica indipendente.

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