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Progetti di sviluppo, investitori interessati, affari in crescita: per le catene di ristorazione premium sono anni di crescita impetuosa. «Sei delle prime dieci insegne in Italia per fatturato - afferma David Pambianco, alla guida di Pambianco strategie d'impresa - nel 2017 hanno registrato una crescita di fatturato a due cifre».
Espandi
Nel complesso, i primi dieci gruppi hanno fatto segnare un +14% nel giro d'affari complessivo: campione di crescita il gruppo Langosteria (+50%), mentre l'unico a rimanere al palo, confermando il fatturato del 2016, è stato Panino Giusto. «Una crescita - spiega Pambianco - prevalentemente legata alle nuove aperture. Negli ultimi tre anni questo segmento ha mostrato grande dinamismo. E per il futuro prevediamo un'ulteriore accelerata: i piani di sviluppo dei brand, infatti, potranno trovare nuova linfa nei tanti investitori, anche stranieri, interessati a puntare su un settore dalle prospettive».
Nuovi attori in arrivo
«L'interesse per l'Italia dei grandi investitori stranieri nel settore del food retail è legato da un lato all'importanza del mercato - spiega Pambianco - dall'altra alla scarsissima penetrazione della ristorazione in catena. C'è spazio per qualunque format, a patto che sia innovativo».Guardando ai top ten, si individuano diversi modelli: da chi è passato da uno a più locali, restando all'interno della propria città (come i milanesi Da Giacomo o Langosteria), a chi è già nato con l'idea di catena (Ca'puccino o Panini Durini), a chi ha alle spalle realtà strutturate e quindi capitali per crescere (Signorvino è di Calzedonia). C'è poi il caso dei produttori, vinicoli e non, che decidono di mettere un piede (o più d'uno) nella ristorazione, come Santa Margherita con il progetto Vyta. «Un esempio che sarà presto imitato da altri produttori, vinicoli e non» afferma Pambianco.
Se la ristorazione premium cresce a due cifre, quella commerciale non è da meno: Chef Express, il gruppo leader di mercato, nel 2017 ha toccato i 573 milioni di fatturato, con un incremento del 12% rispetto all'anno precedente. Alle sue spalle crescono impetuosamente Cigierre (anche grazie all'acquisizione del gruppo America Graffiti), Sebeto e La piadineria, grazie al sostegno finanziario dei fondi di private equity che li hanno recentemente rilevati.