Cos’hanno in comune un eccellente drink e un ottimo bar team? Quella magia che fa sì che un pugno di elementi (siano essi ingredienti o bartender) mescolati insieme con sapienza creino un risultato indimenticabile, capace di restare impresso nella memoria del cliente.
Per aiutare i bartender a far emergere la quintessenza dell’ospitalità, Planet One ha chiesto ai finalisti della cocktail competition Quinta Essentiae un doppio salto nel vuoto: creare un drink e, soprattutto, un bar team in poche ore.
ACQUA
Champagne Cocktail N°ICE
Di Andrea PomoIngredienti
20 ml Gum Syrup,
25 ml succo di limone,
30 ml London Dry Gin,
4 drops Angostura,
top Champagne.Guarnizione
chunk aromatizzata
al bergamottoPreparazione
Shake & Strain.
Servire in coppa Champagne
TERRA
Earth’s Heart
Di Dario CusanIngredienti
45 ml Mixturae,
25 ml estratto alcolico di erbe
home made,
25 ml sciroppo di passion fruit,
½ passion fruit fresco,
melissa frescaPreparazione
build in julep mug.
Colmare con ghiaccio crushed
ARIA
God Save the Collins
Di Niccolò Giannelli
Ingredienti
50 ml Mixturae,
15 ml sciroppo alla salvia,
20 ml succo di limone,
top Gazzosa CorteseGuarnizione
Crustas di zucchero
e polvere di cavolo rosso,
peel di limone,
palloncino con olio essenziale di salviaPreparazione
build in bicchiere Collins
FUOCO
C’bell cafè
di Natale Palmieri
Ingredienti
45 ml rum abuelo anejo infuse
con arancia candita
caramellata e canella,
30 ml vermouth rosso,
40 ml caffè espresso,
20 ml purea di bananaGuarnizione
banana e ciliegiaPreparazione
shake&strain.
Versare in tumbler basso
Espandi
I 16 finalisti, a sorteggio, sono stati divisi in quattro squadre da quattro. E, all’interno di ogni squadra, i bartender dovevano spartirsi i compiti - scegliendo a quale dei quattro elementi base ispirare il proprio drink – e creare un cocktail inediti ispirati ad aria, acqua, terra e fuoco. La squadra di “Quelli funky” ha fatto strike: Andrea Pomo, Natale Palmieri, Dario Cusan e Niccolò Giannelli hanno vinto ognuno nella propria categoria. La vittoria come squadra è stata un’ovvia conseguenza. I motivi? Hanno interpretato, meglio di altri, quella che secondo Marco Ranocchia, fondatore di Planet One, deve essere l’attitudine di chi lavora dietro al bancone: «Lavorare seriamente, ma senza prendersi troppo sul serio». Scoprendo tutti, ognuno a suo modo, quanto lo scambio di informazioni, pareri e idee sia funzionale alla buona riuscita di un cocktail, ma anche del lavoro dietro al banco (dove per funzionale si intende la capacità di far star bene il cliente).
I quattro cocktail
Il cocktail come chiave magica che aiuta a staccare la spina, a prendersi una pausa: questa l’idea di partenza attorno a cui Quelli Funky hanno sviluppato i propri drink. Scegliendo di servirli in un ordine che favorisse la degustazione al meglio di ogni singolo cocktail da parte della giuria e andando personalmente a servirli e a raccontarli. Mosse molto azzeccate.
Le masterclass sull’utilizzo di erbe e spezie in miscelazione, che saranno il cuore di Antichi Orti di Assisi, il locale-centro di formazione-buen ritiro-ristorante-centro studi creato da Planet One prendendo come fulcro lo studio delle erbe officinali, hanno germogliato.
Così nel drink di Andrea Pomo, Champagne Cocktail N°Ice, dedicato all’acqua, l’elemento simbolo è diventato un chunk di ghiaccio al berbamotto. Niccolò Giannelli ha rappresentato l’aria facendo scoppiare prima della degustazione un palloncino che racchiudeva olio essenziale di salvia nel suo twist sul Collins ironicamente chiamato God sage the Collins (sage, in inglese, vuol dire salvia). La terra di Earth’s heart di Dario Cusan è stata rappresentata dall’amaro home made fatto con le erbe raccolte in loco: camomilla, genziana, rabarbaro e verbena. Il fuoco del C’bell cafè di Natale Palmieri è stato richiamando accostando al caffè tostato gli ingredienti di una terra infuocata come il Sud America.
Gli insegnamenti
«Il piacere di aiutarsi l’un l’altro» Dario Cusan
«Sentire il supporto degli altri membri del team durante il lavoro» Niccolò Giannelli
«Il confronto che ci ha portato a migliorare ogni singola ricetta» Natale Palmieri
«Imparare tutto da tutti. E riscoprire il lato divertente del lavoro» Andrea Pomo