A Milano ha già una nutrita schiera di estimatori. E anche nel resto d'Italia gli appassionati non mancano. C'è chi lo vede come la bevanda più trendy per le prossime estati (e noi siamo tra questi). Stiamo parlando del bubble tea, ovvero tè verde o nero, con o senza aggiunta di latte, con o senza aggiunta di sciroppo, ma rigorosamente con aggiunta delle imprescindibili bubble. Che possono essere le tradizionali, ma meno buone, "perle" a base di manioca oppure le più moderne bubbles alla frutta, ovvero succhi di frutta sferificati secondo i dettami della cucina molecolare (foto Matiba).
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Quando, dove e come del bubble tea
Nato a Taiwan una quarantina di anni fa il bubble tea si è rapidamente diffuso nel mondo adattando veste e sapori a seconda del gusto locale. Fondamentali le perle che vengono aggiunte alla bevanda. Inizialmente erano sfere o cubetti di manioca, poi con l'avvento della sferificazione si è passati a produrre le sferette alla frutta che hanno davvero decretato il successo planetario di questa bevanda. Ora le due perle convivono. In ogni caso, piacciono perché esplodendo nel palato liberano il loro e perché hanno consistenza morbida e gelatinosa che fa contrasto col liquido che le contiene. Gli abbinamenti migliori tra tè, succhi e bubble? Nessuno. O meglio qualsiasi. Già perché l'altro segreto del successo è che ogni cliente compone la propria bevanda scegliendo tra tè variamente aromatizzati, decidendo se aggiungere o meno latte (vaccino, di cocco), sceglie quale gusto dare al tè tramite aggiunta di sciroppi e decide il sapore delle perle da aggiungere alla sua bevanda. Perle che possono essere prodotte con ogni materia prima immaginabile (ci sono anche ai fagioli rossi).
Dove assaggiarlo? Solo a Milano ci sono quasi una decina di indirizzi. Dal superspecializzato e protagonista delle nostre foto QQ Tea Taiwan aperto ormai da tre anni (Ai Zhi Ma, Viola per gli amici, nelle foto, è la proprietaria), in via Paolo Sarpi, ai noti Frankly Bubble Tea di Via Orefici, al Boba di via R. Pilo.