Il mondo degli amari italiani non smette di stupire e di sorprendere anche in questo periodo di apparente fermo. La conferma viene dal triplice premio, vinto all’ultima edizione dei prestigiosi World Liqueur Awards, dell’Amaro Salento. La versione Classico si è aggiudicata il premio di “Miglior Liquore alle Erbe d’Italia” (Best Italian Herbal) e il premio di “Miglior Liquore alle erbe del Mondo” (World’s Best Herbal). La versione Amarissimo è stata, invece, insignita della Medaglia d’Oro (Gold). Ovvia la soddisfazione del creatore di Amaro Salento, Realino Mazzotta che ha dichiarato: «Tre premi così importanti e autorevoli ci riempiono di immensa gioia e soddisfazione non solo perché i prodotti sono realizzati e imbottigliati artigianalmente da noi in Puglia (a Veglie, in provincia di Lecce) ma perché essi stessi sono espressione di tutte le ricchezze del nostro territorio».
Le botaniche presenti, tra erbe e radici
La gradazione alcolica della versione Classico
La gradazione alcolica della versione Amarissimo
“Altro…”
Entrambi gli amari sono ricavati da 45 vegetali: erbe e radici, fiori, rizomi, semi, cortecce, scorze. Tra i vegetali si contano: china, genziana, arancio amaro e dolce, assenzio nelle varietà romano, pontico e gentile, cicoria selvatica, tarassaco, camomilla, colombo, quassio, aloe vera, calamo, ruta, sambuco, anici, finocchio, angelica, sandalo, fava tonka, cannella, chiodi di garofano, salvia sclarea, noce moscata, origano, timo, basilico, coriandolo, cardamomo e tante altre piante officinali e aromatiche. Per quanto riguarda il loro impiego, l’azienda salentina, che ha il suo quartier generale a Veglie (Le), consiglia di proporre l’Amaro Salento Classico (35° vol.) in purezza e, preferibilmente, freddissimo. Per l’Amaro Salento Amarissimo (39° vol.), invece, il consiglio è quello di offrirlo a temperatura ambiente, in ghiaccio o di utilizzarlo come ingrediente per la miscelazione. Completano la proposta dell’azienda salentina anche il Limoncello, liquore premium ricavato anch’esso da una ricetta locale con macerazione di limoni di prima scelta, e la linea dei gin artigianali Duna Gin (Dry, Premium e Cherry). Si tratta, anche in questo caso, di prodotti territoriali frutto di materie prime autoctone. Pochi, ad esempio, sanno che sulle dune sabbiose del Salento cresce il cosiddetto Ginepro coccolone, una sottospecie del Ginepro rosso (juniperus oxycedrus) che, utilizzato in determinate quantità e unite alle bacche del Ginepro Comune (juniperus communis), caratterizzano con la miscelazione di altre botaniche tipiche dei paesi del bacino del mediterraneo il gin salentino. C.B.