È stato inaugurato lo scorso 7 maggio, esattamente a 120 anni dall'apertura del Mercato Orientale di Genova (avvenuta nel lontano 7 maggio 1899). È il MOG, lo spazio polifunzionale dall'anima street food che vuole trasformare uno spazio storico della spesa quotidiana genovese – con i suoi 150 banchi – in un luogo da vivere tutto il giorno (dalle 10 alle 24), anche grazie a un ricco palinsesto di eventi. Il piano rialzato del MOG è una piazza del gusto di 2.000 metri quadrati, dall'architettura suggestiva: l'ampio colonnato quadrato è illuminato dalle cupole in cristallo che inondano di luce tutta la struttura.
“Altro…”
Qui trovano spazio 11 corner gastronomici che guardano allo street food della tradizione (ma non solo), un ristorante guidato dal giovanissimo Daniele Rebosio, “strappato” dal ristorante del pluristellato Alain Ducasse al secondo piano della tour Eiffel di Parigi,ma anche spazi per la didattica, con una scuola di cucina e una di panificazione. Al centro di tutto, il bar, attorniato da 270 posti a sedere. Tra gli stand gastronomici, icone di Genova come il pesto e la focaccia, ma anche carne, pesce, pizza al padellino, pasta fresca, tacos, gelati, un'enoteca (con i dispenser Wineemotion per i vini a bicchiere), una paninoteca gourmet con specialità liguri (firmata dallo chef stellato Ivano Ricchebono). Le ambizioni sono alte: diventare un vero polo enogastronomico e culturale per la città (ma non solo), nel solco dei grandi mercati europei storici come la Bouqueria di Barcellona, il Markthal di Rotterdam, il Covent Garden di Londra o, per restare in Italia, il Mercato Centrale di Firenze. Infine, tra i punti forti del MOG spicca anche l’aspetto green ed ecologico dei materiali compostabili utilizzati all’interno del mercato. Il Comune realizzerà all'interno del mercato uno sportello di informazione e accoglienza turistica, con cornici digitali che mostreranno foto dei principali siti turistici della città e saranno previste anche visite guidate al mercato, sia nella parte superiore sia inferiore. A.R.