Guardare a Oriente, ma sposare i gusti nostrani. È il quid che caratterizza Boul & co (volutamente scritto all’italiana), nuovo locale milanese aperto dalla mattina alle 9 alla sera alle 22, a due passi da piazza Gae Aulenti. Boul nasce per iniziativa di cinque soci (tutti under 40), che si sono incontrati per la prima volta a Hong Kong, durante un Master in Business Administration. Ognuno di loro ha intrapreso una differente carriera, ma poi insieme decidono di essere imprenditori di sé stessi attraverso l’ideazione di un format gastronomico che celebri l’italianità, ma con uno sguardo verso Oriente.
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«Boul riprende il concetto del poke asiatico, ma con grande uso di ingredienti italiani – dice Alan Sartori, uno dei soci -. È la tipica ciotola che noi abbiamo fatto realizzare in esemplari unici da Este Ceramiche Porcellane, ciascuna delle quali riporta sul fondo una “frase della fortuna”. Le nostre boul sono a base di riso, pesce (per lo più al vapore, crudo, marinato o cotto a bassa temperatura) e verdure, che vengono assemblati al momento, per garantire il massimo della freschezza».
Bao, zuppe e centrifughe
Una ventina i coperti, suddivisi fra tavolini in stile bistrot, tavolo social e con la bella stagione anche una quindicina di sedute nel dehors. Il menu si articola in quattro sezioni: Boul (11 varianti), Soup (tre zuppe, di cui una vegetariana), Fish Salad e Veggie Salad. Qualche esempio? C’è la Uai Not, composta da astice al vapore, insalata russa, rucola, pomodorini gialli, scaglie di mandorle, peperoncino fresco e zeste di limone candito (a 16,50 euro) oppure la Let’s Amalfi (tartare di salmone, rucola, uova di quaglia marinate, briciole di pomodori secchi, olive taggiasche, zeste di limone candito di Amalfi e panna acida (a 11,50 euro). Non manca una lista di Sweet Boul & Dessert, per colazione o per chiudere un pasto: ad esempio Mango lo vedo (yogurt magro, mango, miele di acacia, nocciole intere del Piemonte) o Vanilla sky (panna cotta alla vaniglia, yuzu, scaglie di mandorle (a 4,50 euro). Per la pausa veloce, inoltre, il menu offre tre appetitosi Bao, tipici panini cinesi cotti al vapore, i soli a non essere serviti in “boul”, con ripieno di pesce o in versione vegetariana.
Ad accompagnare le boul, una selezione di centrifughe homemade e tè e bevande ready to drink. Il cliente può scegliere tra un ventaglio di soft drink, birre artigianali del Birrificio Milano o una selezione di vini in formato mezza bottiglia. Quanto al caffè, qui viene proposto il “drip coffee”, il caffè lungo, realizzato con caffè monorigine da Etiopia o Brasile. I progetti dei cinque soci sono ambiziosi. «Partiamo da qui - dice Sartori - ma abbiamo in programma altre due a aperture, sempre a Milano, entro il 2019». M.B.