Sono passati pochi mesi dall’apertura del suo main restaurant Bu:r - a giugno 2018 - ed ecco che Eugenio Boer fa il bis, sempre a Milano (per la precisione in via Monte Bianco 2/A, a due passi dal moderno distretto Citylife). Si chiama Altriménti il nuovo ristorante dello chef italo-olandese, creato in collaborazione del suo storico maître e sommelier, Damian Piotr Janczara; insieme ai due anche Lorenzo Galletti e Leonardo Nardella, due affezionati clienti che ora sono diventati soci di Eugenio e Damian. L’idea di fondo è quella di offrire un locale accogliente e intimo, informale ma curato fin nei dettagli, dove la clientela possa sentirsi libera di entrare per consumare un intero pasto o semplicemente un buon piatto e un calice di vino. «Abbiamo deciso - dice lo chef - di non proporre un menu degustazione, non vogliamo imporre nulla di preimpostato ai nostri ospiti».
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Tre le sale del ristorante - progettato dallo studio Offstage - suddiviso in tre differenti aree: dall’ingresso con una zona bar si accede alla sala principale (35 coperti), dove spiccano una settantina di stampe tra alcuni dei più noti illustratori contemporanei; sala che termina in una zona privé (20 coperti), un ambiente a sé dove, su prenotazione, il cliente ha la possibilità di avere a disposizione un cameriere riservato. Salendo pochi gradini si accede alla veranda (20 coperti), con vista sui giardini di piazza Amendola. Infine, nel seminterrato si trova la cantina, dotata di un tavolo vip per soli 6 ospiti, per eventi esclusivi. Quanto alla cucina di Boer, coadiuvato dal resident chef Marco Annunziata (formatosi alla scuola di Andrea Berton), da Altriménti il menu privilegia la stagionalità e la filiera corta ed è diviso in tre differenti sezioni: Verdure, Carni, Pesci (a cui si aggiunge la lista dei dessert).
Una carta che accontenta tutti, vegetariani compresi
All’interno di ogni sezione, composta da una decina di proposte, l’ospite può scegliere tra antipasti, primi e secondi, decidendo se seguire un percorso tematico o combinare piatti appartenenti a sezioni diverse. Ad esempio, il menu proposto nei primi giorni di vita del locale contempla ad esempio la pasta e fagioli con cardoncelli e datterini e il cavolo cappuccio con yogurt e senape, il maialino con uva fragola e rapa bianca, il risotto alla milanese con ragù di vitello. gli spaghetti alla chitarra con cozze, pomodoro e limone e il polpo con giardiniera, pane e rosmarino. La cantina, ancora in fase di completamento, annovera un totale di 250 etichette fra le quali trovano largo spazio piccole realtà produttive e “vignerons” indipendenti. M.B.