Ha appena aperto, il 24 ottobre, il terzo punto vendita della Pasticceria Poppella di Ciro Scognamillo, a Napoli. Dopo la sede storica di via Arena alla Sanità e il secondo pdv di via Santa Brigida, ora ha aperto i battenti anche in piazza Cavour la pasticceria che ha il suo prodotto simbolo nel Fiocco di Neve. Il quale, naturalmente, non può mancare. Il Fiocco di Neve è la specialità di Ciro: lo ha ideato quando aveva 23 anni, poi, nel 2015, una donazione da 2000 pezzi ad alcuni ragazzi disabili ha reso super-popolare questo dolce, una piccola brioche lievitata 18-19 ore e farcita con crema di latte, ricotta di pecora e «un ingrediente segreto - spiega -. La pasta è sottile, in questo modo la farcitura “esplode” subito in bocca, leggera e profumata».
“Altro…”
Il nuovo pdv di Poppella è un locale da circa 140/150 mq, piano terra più una saletta da tè al piano ammezzato. «Virtualmente sarebbe un locale da 40/50 coperti, ma per il momento, viste le restrizioni per la pandemia, non apriremo la sala superiore. Ho preso sette ragazzi, a regime dovrebbe vedere all'opera 12 persone», ci spiega Scognamillo. L'offerta è quella, consolidata, degli altri punti vendita. «Ovviamente c'è il Fiocco di Neve, che sta diventando un dolce di grande richiamo, simbolico quasi come il babà e la sfogliatella. Soprattutto grazie al suo successo tengo in piedi una realtà di pasticceria che dà lavoro a 36 ragazzi. Per me questo è importantissimo. Il nuovo locale è una pasticceria con caffetteria. Abbiamo studiato bene questa parte: non volevo un bar che facesse da accompagnatore della pasticceria, ma un servizio integrato. L'eccellenza che il cliente trova nei miei dolci deve essere percepita anche nell'espresso e nei cocktail. Più avanti proporrò una novità: un dolce natalizio che chiamerò Principe, e di cui ancora non svelo nulla perché lo sto perfezionando. Spero di lanciarlo sotto un Natale più tranquillo del momento che stiamo vivendo».
Un nuovo laboratorio artigianale alla Sanità
Scognamillo pensa in grande, e da tempo. «Ho già acquistato un vecchio capannone, sempre nel quartiere Sanità, da 1.000 mq, per realizzare un laboratorio artigianale moderno. Ho già i progetti in mano, ma la pandemia ha rallentato tutto. Per ora abbiamo un laboratorio unico nella sede storica di Poppella, che serve tutti e tre i punti vendita. Procediamo con quello fino a che non avremo una situazione più stabile. Ci vado cauto, non voglio fare un passo più lungo della gamba». Ma Ciro credo molto in questo progetto, anche per generare altro lavoro in un quartiere che ne ha disperatamente bisogno. «Quando potrò trasformarlo in realtà darà lavoro ad altri ragazzi del mio quartiere. Spero che avvicinandoli al mestiere del pasticcere, possa tenerli lontani da cattive frequentazioni».I prossimi mesi si prospettano duri. «Do un consiglio ai miei colleghi. Teniamo la testa alta, non perdiamo l'entusiasmo e guardiamo avanti. Restiamo fiduciosi e, soprattutto, aiutiamoci. Proviamo a passare la tempesta insieme», chiude il pasticcere. E.B.