1933, anno cardine alla fine del quale gli Usa mostreranno importanti segni di ripresa dopo la grande crisi economica e il proibizionismo giungerà al termine; da allora fiumi di spirits miscelati da una nuova generazione di bartender tornano finalmente ad allietare le serate degli americani. La gente ricomincia ad uscire, Broadway si ripopola e le donne sfoggiano abiti eleganti cuciti su misura per loro! Proprio questi, sono i concetti in cui, quasi novant’anni, dopo getta le sue radici Sartoria 33, il nuovo locale che ha aperto di recente i battenti a Massa portando un nuovo fomat nella città toscana e offrendo un servizio dedito all’accoglienza completa con cocktail sartoriali cuciti ad hoc in tutto e per tutto sui gusti di ogni singolo cliente.
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Sartoria 33 si trova in Via Cavour 36 a Massa e nasce da un’idea di Marco Macelloni e Tommaso Blandi, il nuovo locale, figlio concettuale del Franklin 33 che tanto successo ha riscosso a Lucca, si propone di offrire, nei suoi 150mq con circa 50 posti a sedere e più di 200 referenze in bottigliera, un servizio cocktail tailor-made a tutto tondo. «L'arte della mixology non è molto diversa dal percorso della sartoria: è importante saper prendere le misure giuste e trovare un vestito che calzi a pennello ed esalti le forme del cliente. È quindi questo il nostro spirito – racconta Macelloni- i bartender divengono sarti e confezionano pezzi unici. Sartoria 33 ha come base fondante l'idea di creare cocktail ad hoc per ogni palato, mischiando gli ingredienti e facendo indossare "il gusto" a tutti coloro che vorranno sperimentare».
L’idea dietro Sartoria 33, richiamata abbondantemente anche nell’insegna e nell’arredamento, non lascia spazio all’autocelebrazione o agli esercizi di stile del bartender ma punta sul fatto che avendo ogni potenziale cliente gusti differenti, personali o dettati dall’umore della giornata, sia compito di chi sta dall’altra parte del bancone fare in modo che il cocktail si avvicini il più possibile alle sensazioni che il cliente cerca nel drink. Ed è cosi che i bartender di Sartoria 33, guidati dai dettami del cliente, ricreano in forma liquida i desideri dello stesso. Per i più indecisi, per coloro che necessitino o vogliano un indicazione, il locale ha in carta anche 12 signature drink, ma anch’essi, una volta ispirato il cliente, in accordo con la filosofia del locale, possono essere addolciti, inaspriti, smontati e ricomposti per venire incontro alle sue esigenze, perchè il cliente nel locale è il protagonista assoluto. Un esempio? Il Bartailor Sour, con sciroppo di amarene, succo di limone, Gin Plymouth Navy Strength 57°, albume d’uovo e gocce di bitter all’arancia; il cocktail, esattamente come un vestito, può essere modificato secondo il gusto del cliente, usando le parole dello stesso Macelloni: «Lo vuole meno forte? Userò un gin meno importante! Lo vuole più dolce o più aspro? Aumenteremo le dosi dello sciroppo o del limone! Le piacerebbe ma è vegano e con l’uovo no? Non c’è problema, siamo qua apposta, usiamo l’acqua faba»
Cocktail bar con annessa aula di formazione
Sartoria 33 non è solo cocktail bar ma anche formazione, nasce infatti di pari passo con il locale anche una scuola, che si propone però di innovare il concetto classico di corso di mixology, una formazione che seguendo la filosofia del locale sia anch'essa su misura. «La nostra scuola, situata, in un spazio dedicato, all'interno del locale, infatti non offrirà i classici corsi da circa 30 ore in più livelli, ma proporrà un corso unico molto più lungo -racconta sempre Macelloni- ai partecipanti verranno fornite non solo tutte le skills necessarie ma anche la possibilità di studiare e conoscere a fondo ogni distillato con cui lavoriamo anche grazie a spiegazioni dettagliate e tasting dedicati». M.M.