Il tre stelle abruzzese Niko Romito è lanciatissimo. Oltre al suo ristorante stellato, il Reale a Castel di Sangro, fanno capo a lui anche lo Spazio Niko Romito (a Milano, Roma e Rivisondoli); Alt Stazione del Gusto, format di ristorazione “da viaggio”, sempre a Castel di Sangro, oltre a curare l’offerta dei ristoranti dei Bvlgari Hotel & Resorts a Pechino, Shanghai (1 stella Michelin), Dubai e Milano. Blasonate collaborazioni e nuovi format - come Bomba a Milano, sviluppato con Autogrill - “collezionati” nel giro di pochi anni e in costante divenire. Proprio lo Spazio Niko Romito di Roma (in piazza Verdi), varato nel 2013, ha da poco riaperto dopo una breve chiusura, sotto una nuova denominazione: da Spazio Pane & Caffè ora si è evoluto in Spazio Niko Romito Bar e Cucina.
“Altro…”
L’idea di fondo è proporsi al cliente con il modello più attuale di bar all’italiana: una fusione tra il classico bar, una osteria con cucina domestica (executive chef di tutto il progetto è Gaia Giordano), ma anche sala da tè con una ricca proposta di dessert nonché un locale da aperitivi, curati dal mixologist Mauro Cipollone. Un locale caratterizzato da una accoglienza informale, dove è possibile consumare in ogni ora della giornata, dall’offerta gastronomica ampia, di timbro italiano e contemporaneo, con proposte che spaziano dalla prima colazione passando per il pranzo, la merenda, la cena, il dopo cena, ma pure la rivendita e l’asporto.
Ispirazione: la quotidianità
«La mia più potente fonte di ispirazione - dice lo chef - è la quotidianità. Spazio Niko Romito Bar e Cucina nasce dal mio desiderio incessante di evoluzione, termine attraverso il quale amo definire il nostro lavoro. L’intuizione è stata quella di unire il modello ristorativo di Spazio a quello più informale di Pane & Caffè, in modo che il cliente possa avere maggiore libertà e un’offerta gastronomica più ampia, con tutti i prodotti che rappresentano la mia storia e la mia filosofia di cucina: il Pane, la Bomba, la cucina domestica, i piatti leggeri e gli ingredienti unici, il Pollo fritto, i vegetali e le torte». Un restyling che ha coinvolto non solo la proposta food & beverage, ma anche gli interni, che sono stati reinterpretati dall’architetto Stefano Rosini. Un refresh in linea con l’esigenza di rendere il locale meno formale, adottando tinte pastello dai toni più intimi, luci diffuse e un’atmosfera quasi domestica, ricca di pezzi di modernariato sia negli arredi che nelle ceramiche di servizio, scovati in aste e mercatini dell’antiquariato. L’effetto cocoon è assicurato. M.B. (Foto food e locale: Paolo Volonté - Ritratto: Matteo Carassale)