Per bere un'ombra de vin e gustare qualche cicchetto, i milanesi non devono più andare a Venezia. Basta arrivare a Porta Venezia, il quartiere dei ristoranti multietnici del capoluogo lombardo che negli ultimi mesi assiste a un fiorire di nuovi locali. Tra questi, dallo scorso febbraio, c'è Tàscaro, ideato da Sandra Tasca, veneta doc, che qui ha voluto proporre l'offerta tipica dei bàcari veneziani in chiave contemporanea. Il punto di partenza sono le ricette della nonna veneziana, come quelle a base di fegato e baccalà, rivisitate dallo chef Teseo Fenini nella cucina a vista.
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Molti piatti sono disponibili sia in piccole porzioni (cichéti) che per l’asporto. In menu ci sono anche i tàscari, presentati come una evoluzione del panciuto tramezzino veneziano: invece del classico pane a cassetta, qui il contenitore sono i panini prodotti per Tàscaro con farine vicentine bio dalla veneta Aurora Zancanaro del micro panificio milanese LePolveri. Tagliati a metà, i panini formano "tasche" a mezza luna che vengono poi farcite in maniera generosa con sughi e ricette del territorio veneto come moscardini in umido, fagioli in salsa alla veneta o baccalà alla vicentina. Lato beverage, al banco bar si possono ordinare Spritz in diverse varianti, compresa quella con il Select, tutti serviti con l'oliva (4.50 euro). Altro aperitivo della casa è il Leone, pre dinner tipico di Bassano del Grappa a base di distillato di ginepro, vino aromatizzato, aromi naturali, erbe aromatiche e zucchero.
C'è anche il vino sfuso
Come in un qualsiasi bàcaro, non manca il vino sfuso, mentre la bottigliera propone una selezione di etichette rigorosamente venete. Il tutto in un ambiente dal design contemporaneo, semplice ma curato nei minimi particolari, ricco di dettagli che richiamano in modo sottile la città lagunare, come le sculture di quattro cavalli che citano quelli di San Marco o le foto d'autore. Il locale è aperto per il pranzo e poi di nuovo dal tardo pomeriggio per l'aperitivo e la cena. F.F.